Accordo di collaborazione tra Città di Torino e Politecnico di Torino

Studi e ricerche di comune interesse per sistemi caratterizzanti il tessuto urbano

Filatoio Pinardi (non più esistente)

Categoria Industriale tessile
Circoscrizione 7
Quartiere Aurora
1. Codifica complesso
Scheda 149
ID Edificio IN_149
Collegamento a scheda IN_150, IN_161
2. Ubicazione
Indirizzo Piazza Don Paolo Albera
Foglio PRGC 9A
Foglio 1217
Particella - (attuale Piazza Don Paolo Albera)
Cinta daziaria All'interno della I cinta daziaria
 
3. Periodizzazione
Fondazione impianto attuale -
Indicazioni specifiche La costruzione del complesso originario si colloca alla fine del XVII secolo.
Data primo impianto 1681
4. Denominazione
Attuale -
Storica Filatoio Pinardi
5. Cronologia delle proprietà
  Demanio civile 2 Comune
  Demanio militare   Ente ecclesiastico
  Regione 1, 3 Privato
  Provincia   Altri enti
Indicazioni specifiche
1708-1776: eredi Pinardi - privato
1777-1819: Comune di Torino - Comune e affitto a privati
1819-1821: Giuseppe Campana - privato e successiva cessione
1822-prima del 1856: sig. Farrera, poi Giuseppe Dupré - privato
1859-1860: non più censito - presumibile dismissione
6. Cronologia delle destinazioni d'uso
  Residenziale   Pertinenza rurale
  Rurale   Uffici e servizi pubblici
  Culto   Uffici e servizi privati
  Commerciale 1 Industriale/Artigianale
  Accessibilità al pubblico
Indicazioni specifiche
1708-1860: filatoio di seta - industriale/artigianale
Post 1860: non più censito - presumibile dismissione
7. Riconoscibilità logiche insediative
  Riconoscibilità del nucleo originario
  Presenza di stratificazioni successive/demolizioni/lacune rispetto al nucleo originario
Indicazioni specifiche
Il filatoio Pinardi di Borgo Dora, come il filatoio Galleani, non è più censito già dal 1859-60 e non si ha notizia della sua sopravvivenza fisica successiva. È quindi verosimilmente demolito e non sono riconoscibili i locali e le strutture dell’impianto originario (Baratrone, cameroni, piante di filatura), ampiamente descritti dalle fonti e delle quali non resta alcuna traccia nel contesto urbano attuale.
L’area sulla quale doveva essere collocato il filatoio corrisponde all’attuale Piazza Don Paolo Albera.
8. Elementi di connessione con il territorio circostante
Relazioni con il sistema viario Relazioni con il sistema idrico
  Relazioni con il sistema ferroviario   Fronti in relazione con il contesto urbano
Indicazioni specifiche
Il filatoio possedeva salienti elementi di connessione con il sistema idrico circostante un tempo identificato dal sistema di canali e mulini fuori dalla Porta Palazzo: sfruttava direttamente il «Canalone» per alimentare le ruote idrauliche. Il tracciato della Bealera dei Molini, sulla quale insisteva anche il filatoio Galleani, passava in corrispondenza dell’attuale Piazza Don Paolo Albera.
Inoltre, era in relazione con la viabilità storica extra moenia, ma non con la ferrovia, che si svilupperà solo più tardi. Si trattava di un contesto periurbano con vocazione produttiva e artigianale.
9. Vincoli e prescrizioni
  P.R.G.   Soprintendenza
  P.P.R.   Altre tutele
10. Norme urbanistico edilizie di attuazione
  Inclusione nelle aree ZUT/ATS
Indicazioni specifiche
 
11. Descrizione e considerazioni (cronologie, comparazioni, riferimenti)
1708: i proprietari risultano essere gli eredi Pinardi. Il filatoio è dotato di 4 piante e impiega circa 80 operai; la produzione di seta ammonta a 9.000 libbre (ASTo, Sez. I, Materie Economiche, Commercio, cat. IV, m. 7 n. 2);
1725-30: il filatoio si espande, arrivando a 10 piante, suddivise tra due filatoi ad acqua (ASTo, Sez. I, Materie Economiche, Commercio, cat. IV, m. 6 n. 2);
1728-29: il filatoio dispone di 11 piante, ancora una volta suddivise tra due filatoi ad acqua;
1777: la proprietà passa alla Città di Torino e viene affittato dal sig. Michele Antonio Ballor. Era collocato fuori dalla Porta Palazzo, in attinenza dei mulini. Era costituito da 5 piante di filato e 4 da torto. Dalla descrizione accuratissima degli adegui del filatore si comprende che esso era costituito da un camerone al piano terra nel quale erano collocati l’incanatoi; viene poi descritto un locale cucina sovrastato dalla camera delle lavoranti ed una scuderia. Sotto il piano terra era presente il locale Baratrone con 10 ruote giganti mediante l’acqua del Canalone costruito con assi e banchine di rovere (ASTo Categorie Sciolte, n. 3703);
1787: il filatoio conta 120 operai (ASTo, Sez. I, Materie Economiche, Commercio, cat. IV, m. IX n. 22);
1810: la visita attuata da Lorenzo Lombardi nel settembre 1810 al filatoio Pinardi suggeriva il rifacimento del tetto, la sottomurazione del muro nord prospiciente il canale, il rifacimento del pavimento nel laboratorio, di qualche porta e l'aggiunta di parapetti in ferro ai balconi per rimettere in attività l'opificio;
1811: riattivato dunque, il filatoio Pinardi veniva affittato dal maggio 1811 ad Angelo Trombetta di San Benigno che ivi possedeva altri filatoi;
1814: il filatoio risulta inattivo con il vicino Galleani per la rottura dell'innesto della bealera di alimentazione (ottobre 1814);
1815: il filatoio impiega 106 operai e viene affittato dal sig. Francesco Morosino (ASTo, Sez. I, Materie Economiche, Commercio, cat. IV, m. 23 da ordinare);
1817: la Città decide di vendere il filatoio Pinardi e il Galleani;
29 gennaio 1819: la vendita viene effettuata e Giuseppe Campana, che già possedeva un filatoio a Grugliasco ed aveva già acquistato anche quello della Madonna di Campagna, diviene il nuovo proprietario dei due filatoi di Borgo Dora;
1822: la proprietà passa al sig. Farrera. Il numero di operai si riduce a 21 e la produzione scende a 5.000 libbre di seta (ASTo, Sez. R.te, Statistica Manifatturiera);
prima del 1856: il setificio Pinardi, dopo un periodo di stasi (18 operai) con Alberto Costantino Musy, sarà completamente ristrutturato sotto il profilo tecnico da Giuseppe Dupré, che lo acquistava prima del 1856: sebbene si fossero introdotte le nuove macchine ovali "alla francese", "i valichi [o mulini] più perfezionati fra quelli in uso nel nostro paese" si continuava ad alloggiarli nell'antico contenitore che contava ormai centocinquanta anni di vita. L'edificio continuava evidentemente a rispondere ai requisiti di funzionalità che ne avevano guidato la progettazione nel 1681;
1859-60: l’edificio non risulta più censito all’interno del Catasto Rabbini, suggerendo la dismissione dell’attività.
12a. Documentazione cartografica storica
Gioachino Butturini, FIGVRA GEOMETRICA degli Edifizi, Fabbriche, e Siti proprj della / presente ill.ma Città fuori di Porta Palazzo, nella regione denom.ta li Molassi / di Dora, in cui per mezzo dell'Indice Numerico si dimostra lo Stato antico / delli medesimi, e de' quali nell'anno 1774 e successivamente le Opere, e / Variazioni posteriormente seguite fino all'anno 1799: e finalmente per mezzo / di lettere, e Colori tutto ciò, e quanto venne ad effettuarli fino alla Data della / presente, e come meglio risulta dall'Indice ad Annotazione, di cui a fianco, 20 settembre 1814, ASCT, Carte Sciolte, 2661 (particolare). I filatoi Galleani e Pinardi vicini ai mulini di Dora.
I molini di Dora occupano l'area sulla quale verrà realizzata l'attuale Piazza Don Paolo Albera. Estratto del piano regolatore / per l'ingrandimento della Città verso notte / approvato con Ro Do 27 Dicembre 1868 / e 19 Ottobre 1877 / coll'indicazione delle varianti adottate dal Consiglio Comunale in seduta 21 novembre 1884, 1884, Archivio piani Dicoter, Triennale di Milano RAPu, Ministero dei Lavori pubblici - Roma, MRC 67TO C1_RM1, 741, PdA-Torino-1886 (particolare).
Il sistema di canali di Dora, intorno al 1886, ASCT, Collezioni/92 (particolare).
Ufficio Lavori Pubblici Municipale, Carta Topografica del Territorio di Torino Divisa in sette fogli, [1879-98]. ASCT, Tipi e disegni, 64.8. (particolare).
Pianta di Torino e dintorni, 1911, ASCT, Collezione Simeom, D 135. ASCT (particolare).
Ufficio Municipale dei Lavori Pubblici, Pianta di Torino coll’Indicazione dei due Piani Regolatori e di Ampliamento rispettivamente delle Zone piana e collinare adottati dal Consiglio Comunale nel 1913, colle Varianti approvate successivamente sino a Maggio 1915, 1916, ASCT, Tipi e disegni, 64.6.8. (particolare).
12b. Documentazione cartografica attuale
Stralcio del Foglio 9A, Tavola n. 1 dell'Azzonamento del PRGC del 1995.
Geoportale Piemonte, AGEA, Ortofoto 2021.
13a. Documentazione fotografica storica
Lungo gli opifici che si affacciavano su canale in luogo dell'attuale piazza Don Albera, anni '20. Disponibile in: Il Canale dei Molassi, Dalla Fucina delle canne da fucile di Valdocco ai molini Dora, 2022, in: https://www.icanaliditorino.it/il-canale-dei-molassi [22-05-2025].
Lungo gli opifici che si affacciavano su canale in luogo dell'attuale piazza Don Albera. Sullo sfondo l'ingresso nei molini Dora, anni '20. Disponibile in: Il Canale dei Molassi, Dalla Fucina delle canne da fucile di Valdocco ai molini Dora, 2022, in: https://www.icanaliditorino.it/il-canale-dei-molassi [22-05-2025].
13b. Documentazione fotografica attuale
 
 
14. Documentazione archivistica
  • Gioachino Butturini, FIGVRA GEOMETRICA degli Edifizi, Fabbriche, e Siti proprj della / presente ill.ma Città fuori di Porta Palazzo, nella regione denom.ta li Molassi / di Dora, in cui per mezzo dell'Indice Numerico si dimostra lo Stato antico / delli medesimi, e de' quali nell'anno 1774 e successivamente le Opere, e / Variazioni posteriormente seguite fino all'anno 1799: e finalmente per mezzo / di lettere, e Colori tutto ciò, e quanto venne ad effettuarli fino alla Data della / presente, e come meglio risulta dall'Indice ad Annotazione, di cui a fianco, 20 settembre 1814, ASCT, Carte Sciolte, 2661 (particolare).
  • Estratto del piano regolatore / per l'ingrandimento della Città verso notte / approvato con Ro Do 27 Dicembre 1868 / e 19 Ottobre 1877 / coll'indicazione delle varianti adottate dal Consiglio Comunale in seduta 21 novembre 1884, 1884, Archivio piani Dicoter, Triennale di Milano RAPu, Ministero dei Lavori pubblici - Roma, MRC 67TO C1_RM1, 741, PdA-Torino-1886.
  • Il sistema di canali di Dora, intorno al 1886, ASCT, Collezioni/92.
  • Ufficio Lavori Pubblici Municipale, Carta Topografica del Territorio di Torino Divisa in sette fogli, [1879-98]. ASCT, Tipi e disegni, 64.8.
  • Pianta di Torino e dintorni, 1911, ASCT, Collezione Simeom, D 135.
  • Ufficio Municipale dei Lavori Pubblici, Pianta di Torino coll’Indicazione dei due Piani Regolatori e di Ampliamento rispettivamente delle Zone piana e collinare adottati dal Consiglio Comunale nel 1913, colle Varianti approvate successivamente sino a Maggio 1915, 1916, ASCT, Tipi e disegni, 64.6.8.
  • ASTo, Sezione I, Materie Economiche, Commercio, cat. IV, m. 7 n. 2.
  • ASTo, Sezione I, Materie Economiche, Commercio, cat. IV, m. 6 n. 2.
  • ASTo, Categorie Sciolte, n. 3703.
  • ASTo, Sezione I, Materie Economiche, Commercio, cat. IV, m. IX n. 22.
  • ASTo, Sezione I, Materie Economiche, Commercio, cat. IV, m. 23 da ordinare.
  • ASTo, Sezioni Riunite, Statistica Manifatturiera.
15. Documentazione bibliografica
  • Silvia Peretti, I setifici del ‘700: testimonianze di un’architettura da salvare nella Provincia di Torino, Tesi di laurea, relatore Laura Palmucci Quaglino, Politecnico di Torino, Facoltà di Architettura, a.a. 1981-1982.
  • Politecnico di Torino. Dipartimento Casa Città, Beni culturali ambientali nel Comune di Torino, Vol. 1, Società degli ingegneri e degli architetti in Torino, Torino 1984, p. 436.
  • Patrizia Chierici, Le strutture materiali dei mulini di Dora dal tardo medioevo alle soglie dell’Ottocento, in Giuseppe Bracco (a cura di), Acque, ruote e mulini a Torino, Vol. 1, Città di Torino, Torino 1988, pp. 273-300.
  • Ada Peyrot, Acque, canali e mulini nel paesaggio, in Giuseppe Bracco (a cura di), Acque, ruote e mulini a Torino, Vol. 1, Città di Torino, Torino 1988, pp. 331-348.
  • Paola Ferraris, Borgo Po e Madonna del Pilone come sede della prima industrializzazione torinese tra Settecento e Ottocento, Tesi di laurea, relatore Elena Comoli Mandracci, correlatore Laura Palmucci Quaglino, Politecnico di Torino, Facoltà di Architettura, a.a. 1989-1990, p. 34 e sgg.
  • Maria Laterza Defedericis, La protoindustria sul territorio torinese nella politica di Carlo Emanuele II: modalità, realizzazioni e sviluppi. Tomo II, Parte II, Tesi di laurea, relatore Laura Palmucci Quaglino, Politecnico di Torino, Facoltà di Architettura, a.a. 1989-1990, pp. 352-363.
  • Giuseppe Bracco (a cura di), Torino sul filo della seta, Archivio storico della Città di Torino, Torino 1992.
  • Patrizia Chierici, Da Torino tutt’intorno: le “fabbriche della seta” dell'antico regime, in G. Bracco (a cura di), Città di Torino, Torino sul filo di seta, Torino 1992.
  • Laura Palmucci Quaglino, Lo spazio del lavoro: filatoi, filande e manifatture da seta a Torino tra Settecento ed Ottocento, in G. Bracco (a cura di), Città di Torino, Torino sul filo di seta, Torino 1992.
16. Sitografia
17. Compilazione
Compilatore scheda: Salvatore Costanzo
Data compilazione: Maggio 2025