Accordo di collaborazione tra Città di Torino e Politecnico di Torino

Studi e ricerche di comune interesse per sistemi caratterizzanti il tessuto urbano

Crocetta e San Secondo

Categoria  
Circoscrizione / Circoscrizioni 1
Quartiere / Quartieri 3: Crocetta, San Secondo, Santa Teresina
1. Codifica complesso
Scheda / Schede M_01
ID Edificio  
Collegamento a scheda In compilazione
Vista aerea dell'ambito Crocetta e San Secondo, in corrispondenza del raccordo della linea del ferro (Google Maps, 2021).
2. Ubicazione
Foglio PRGC 8B, 9A, 12B, 13A
Foglio  
Particella  
Cinta daziaria Entro la prima cinta daziaria (1853-1912)
3. Denominazione
Attuale Crocetta, San Secondo
Storica Crocetta: Borgo Crocetta
San Secondo: Borgo San Secondo (definizione non corretta, ma consueta, ripresa anche da Beni Culturali Ambientali, 1984)
4. Periodizzazione
Fondazione impianto attuale
Crocetta: primo impianto legato ai borghi definitisi dopo la pace di Aquisgrana (1748); consolidamento tra fine Ottocento e inizio Novecento; espansione e interventi puntuali di secondo Novecento. L'attuale configurazione deriva dalle trasformazioni normate dal Piano Regolatore del 1906-08 e dal Piano di Giovanni Chevalley del 1912 per l'ex Piazza d'Armi, cui si aggiungono lottizzazioni fino alle varianti del 1945 e ricostruzioni secondo il Piano Regolatore del 1959.
San Secondo: impianto secondo progetto per parti legato al Piano per l'ampliamento della capitale di Promis (dal 1851); consolidamento ed espansioni tra l'ultimo quarto del XIX secolo e il primo decennio del XX . L'attuale organizzazione è l'esito degli interventi di matrice ottocentesca, in parte completati gradualmente nel primo Novecento.
Indicazioni specifiche
L'ambito considerato include gli attuali quartieri di Crocetta e San Secondo, mostrandosi come caratterizzato da tratti comuni, ma anche da evidenti specificità legate alla diverse fasi di espansione urbana.

Crocetta: già dalla seconda metà del XVIII secolo è preesistente un nucleo originario del borgo, connotato da alcune ville signorili, la parrocchiale, cascine ed edifici rurali. Successivamente il borgo è interessato da ampliamenti rivolti nelle due direzioni verso il viale del Re (corso Vittorio Emanuele II) e verso l'asse del ferro, ognuno caratterizzato da una propria autonomia morfologica.
San Secondo: negli ultimi anni del XVIII secolo e ancora fino alla metà del XIX, in corrispondenza dell'attuale quartiere di San Secondo è possibile leggere alcune propaggini meridionali del sistema difensivo della città; il territorio è prevalentemente rurale e attraversato dall'importante strada di collegamento tra Torino e Stupinigi. La principale fase d'impianto e sviluppo, che interessa l'area a partire dalla seconda metà del XIX secolo, procede con disegno unitario da corso Vittorio Emanuele II verso sud. Tale processo trova il suo momento di maggior enfasi nel corso dell'ultimo ventennio dell'Ottocento, per proseguire con una progressiva fase di completamento edilizio ancora nei primi decenni del Novecento.
Data primo impianto
Crocetta: dalla seconda metà del XVIII secolo.
San Secondo: la prima fase d'impianto del quartiere si colloca a partire dalla metà del XIX secolo, in seguito all'attuazione del Piano d'ingrandimento della capitale firmato da Carlo Promis (e Giovanni Battista Cassinis per la parte giuridica) nel 1852.
5. Regime patrimoniale
Indicazioni specifiche
Crocetta: il quartiere presenta un tessuto urbano prevalentemente caratterizzato da edifici di pregio, quali palazzi, palazzine e ville con destinazione d'uso eminentemente residenziale borghese di alto livello, derivante principalmente dalle trasformazioni urbane di inizio Novecento, progettate su una maglia che si articola in grandi isolati definiti da ampi corsi e viali.
Per quanto riguarda gli ampliamenti che hanno seguito lo spostamento della Piazza d'Armi, si osserva una parte del tessuto edilizio ispirata ai tipi dell'hôtel particulier, tra i corsi Vittorio Emanuele II, Galileo Ferraris, Stati Uniti, Re Umberto, Duca degli Abruzzi, edificati alla fine dell'Ottocento e tra i corsi Montevecchio, Galileo Ferraris, Trento, Arimondi e Duca degli Abruzzi su progetto Chevalley, edificati tra il 1920 e il 1930; un'altra tipologia morfologica che si distingue all'interno dell'ambito è quella ispirata al quartiere giardino, nello specifico tra le vie Lamarmora, Montevecchio, Legnano. All'interno dell'ambito spiccano dunque come ambito compatto le palazzine di pochi piani e le ville con giardino, per le quali il rapporto tra il costruito e il verde gioca un ruolo primario nella connotazione ambientale dell'area; altrove la medesima edilizia di pregio si alterna ritmicamente a palazzi più imponenti di altezze variabili, che si estendono invece per interi isolati e a filo con il fronte stradale. Rispetto all'identità pervasiva del quartiere, si osservano ancora lacerti del nucleo originario del borgo, situati tra via Cassini e vicolo Crocetta, corso Einaudi e corso De Gasperi, tra cui la Chiesa della Crocetta, la villa il Verrua (nota anche come Villa Rignon), largo Cassini e l'asse stradale dell'antica Strada di Orbassano (oggi corso De Gasperi) e il grande spiazzo dell'area mercatale sul fianco della chiesa parrocchiale. Questo aggregato, sia per i caratteri architetttonici che lo contraddistinguono, sia per le dimensioni, si presenta come un elemento di riconoscibilità del borgo originario.
Sebbene vi sia una notevole discontinuità volumetrica, il tessuto edilizio molto fitto presenta caratteri prevalentemente omogenei per tipologia architettonica.
Si individuano inoltre alcuni corsi stradali principali, che collegano l'area con il settore di più antica acculturazione e gli altri ambiti urbani di successiva espansione: corso Re Umberto, corso Vittorio Emanuele II, corso Castelfidardo, corso De Gasperi, corso De Nicola, corso Duca degli Abruzzi, corso Ferrucci, corso Mediterraneo, corso Peschiera.
San Secondo e Crocetta: si distinguono alcuni complessi di edilizia popolare, tra cui: case economiche Martini e Rossi (via Pigafetta e via Verrazzano), edificate alla fine dell'Ottocento su progetto di Camillo Riccio, edifici della Società torinese per abitazioni popolari (vie Pigafetta, Polo, Dego, Verrazzano) dei primi anni del Novecento su progetto di Pietro Fenoglio, edificio della Società Cooperativa per abitazioni civili (via Vespucci e via San Secondo), complessi Q10 e Q11 in prossimità dell'arco ferroviario, degli anni 1920 e 1926 (via Arquata, corso Dante, via Solero e Rapallo), un complesso IACP di quarantadue edifici (progetto 1920), ulteriori edifici per i dipendenti delle Ferrovie dello Stato, quartieri Q21 e Q22 (corso Rosselli, via Carle, via Condove, via Piazzi, via Cassini, via Caboto, corso De Gasperi), risalente alla seconda decade del Novecento, e altri complessi minori.
Il macro ambito è caratterizzato da numerosi servizi primari, tra cui quelli inerenti all'attività scolastica, per i quali si segnala la Scuola elementare Rignon (tra via Massena, via Gioberti e via Pastrengo), costruita dall'ing. Pecco, la scuola elementare Coppino (tra le vie Bove, Colombo e corso Duca degli Abruzzi) e la Scuola materna Borgo Crocetta (corso Duca degli Abruzzi), edificata dalla Federazione degli asili suburbani, entrambi di fine Ottocento.
Tra gli edifici di culto invece si individua la Chiesa della Beata Vergine delle Grazie (anche detta della Crocetta, via Marco Polo, con facciata su corso Einaudi), facente parte dell'antico nucleo della borgata, eretta in parrocchia dal 1728 e riedificata in forme di gusto neomedievale su progetto dell'arch. Ferrari d'Orsara, progetto del 1887; all'interno dell'area del borgo San Secondo, chiesa parrocchiale di San Secondo, anch'essa di guisto neo-medievale (progetto ing. Giuseppe Formento, 1867 e canonica 1874); nonché la chiesa della Madonna di Pompei (progetto di secondo Novecento, 1966, ing. Giuseppe Strina). Degli anni Cinquanta ancora la cappella dell'Ospedale Mauriziano Umberto I (progetto di Gaspare Pestalozza).
La linea ferroviaria, che si estende da Porta Nuova, funge sia da elemento polarizzante che definisce la direttrice degli ampliamenti del quartiere, sia come elemento chiave per la creazione di ulteriori servizi connessi, rivolti ai dipendenti delle ferrovie.
Per quanto concerne l'edilizia per l'industria, si segnalano la presenza del complesso industriale di matrice tardo ottocentesca delle Officine Ferroviarie, in via Boggio (conservate le OGR, mentre in gran parte ridefiniti gli spazi ulteriori) e del grande comparto - a vocazione mista - presso la linea ferroviaria, visibile oltre che da via Sacchi anche dal cavalcaferrovia di corso Sommeiller.
Si individuano poi ulteriori servizi all'interno del macroambito quali le carceri "Le Nuove" in corso Vittorio Emanuele II 127, costruite nella seconda metà dell'Ottocento (progetto dell'arch. Giuseppe Polani, dal 1862), il nuovo Palazzo di Giustizia, la Palestra Magenta, (situata nell'omonima via, di gusto eclettico, su progetto dell'ing. Regis, 1865), gli ex bagni pubblici (via Verrazzano e via Dego e via San Secondo), databili al primo decennio del Novecento (su progetto di Camillo Dolza, inaugurazione 1911, dismessi nel 1980 e trasformati in servizi decentrati).
Tra l'edilizia per la sanità, è presente il grande complesso dell'Ospedale Mauriziano (largo Turati, viale di Stupinigi, ora corso Turati, via Magellano, corso Re Umberto, corso Rosselli), con un insieme di padiglioni (progetto dott. Spantigati, ing. Perincioli a partire dal 1882, con ampliamento di Giovanni Chevalley dal 1929) e il Convalescenziario Crocetta (vicolo Crocetta e largo Cassini), fondato intorno al 1880 e ampliato nella seconda metà del Novecento come polo assistenziale.
Si ricorda infine la Galleria Civica di Arte Moderna (via Magenta, costruita nel 1956), ad opera degli architetti Goffredo Bassi e Carlo Boschetti, rilevante in quanto esempio di edificio museale contemporaneo, con un impianto particolare poiché rompe la griglia del lotto, con un'architettura disposta diagonalmente.
Sono presenti inoltre spazi aventi carattere di luogo di incontro con presenza di attività commerciale, quali piazze, viali e aree mercatali (rispettivamente via Legnano che si estende fino in piazza S. Secondo e corso De Gasperi, a sua volta connesso con largo Cassini, che ospita il "mercato della Crocetta", adiacente all'omonima Chiesa e riconosciuto storicamente nella memoria cittadina); gli spazi adibiti all'attività commerciale ambulante costituiscono nuclei polarizzanti e architettonicamente e urbanisticamente distinguibili all'interno dell'ambito, in quanto sono spesso caratterizzati da un tessuto urbano frastagliato e talvolta con edifici disposti obliquamente rispetto alla rigida cortina adiacente del Novecento.
6. Riconoscibilità logiche insediative
X Riconoscibilità del nucleo originario
X Presenza di stratificazioni successive/demolizioni/lacune rispetto al nucleo originario
Indicazioni specifiche
L'ambito urbano in esame è connotato dalla presenza di diversi nuclei di tessuto edilizio uniforme conseguenza delle vicende di sviluppo e trasformazione urbanistica che hanno definito le diverse fasi di ampliamento.
Se è possibile ancora distinguere il sistema di cortine edilizie testimonianti l'antico aggregato urbano del Borgo Crocetta, tuttavia, tutto l'ambito urbano considerato è connotato prevalentemente dalla presenza di tessuti edilizi organizzati in isolati a cortina continua costituiti da lotti di dimensioni considerevoli e dotati di cortili chiusi. Tali tipi edilizi rispondono in alcune porzioni alle volontà progettuali dei piani di ampliamento di metà Ottocento (Piano Promis 1851) attraverso un'organizzazione dei tracciati viari a maglia regolare, con andamenti ortogonali in proscuzione degli allineamenti già esistenti oltre il viale del Re (corso Vittorio Emanuele II). Fasi di completamento e ulteriore ampliamento si susseguono in maniera leggibile tra gli ultimi decenni del XIX secolo e i primi del XX, in particolare il Piano Regolatore del 1906-1908 prende atto della presenza di vaste zone non edificate all'interno della cinta daziaria del 1853.
Tra le trame di questo tessuto urbano emergono complessi residenziali pianificati a ville con giardini con un rigoroso disegno urbanistico e impostazione unitaria. In particolare risulta chiaramente distinguibile il piano di lottizzazione dell'area interessata fino al 1904 dalla presenza della piazza d'Armi, che, su disegno di Giovanni Chevallay del 1912, viene riconfigurata attraverso piazze circolari, vie diagonali e isolati a maglie regolari, con tipi edilizi a ville alternati a cortine continue.
E' interessante notare però, che all'interno dell'ambito considerato, sebbene connotato da una specifica tipologia edilizia prevalente, si riescono adindividuare ancora ulteriori sotto ambiti circoscritti a uno o più isolati o a vie, che sono esito del processo di densificazione progressiva che ha interessato l'area, fenomeno leggibile sia nella distribuzione urbana, sia nell'impianto, sia ancora nella scelta compositiva e decorativa, di gusto, che connota l'edificio.
7. Elementi di connessione con il territorio circostante
X Relazioni con il sistema viario   Relazioni con il sistema idrico
X Relazioni con il sistema ferroviario   Relazioni con il contesto territoriale
Indicazioni specifiche
L'ambito urbano, che accorpa i quartieri di Crocetta e San Secondo (delimitato da corso Vittorio Emanuele II, via Sacchi, poi corso Turati, corso De Nicola, corso Castelfidardo) presenta una forte connessione con il sistema viario, sin dalla sua prima formazione, in particolare per la presenza delle direttrici corrispondenti all'antica Strada d'Orbassano e la strada di collegamento tra Torino e Stupinigi, (vialone di Stupinigi, dal 1754), in parte riconoscibile sull'attuale allinemanto di via Sacchi e corso Turati.
L'asse verso Orbassano, noto anche come Vieux Chemin de Pignerol à Turin, e di cui rimane traccia nell'andamento del primo tratto dell'attuale corso De Gasperi e nel suo incrocio con vicolo della Crocetta, rappresentava infatti uno dei collegamenti principali con le aree del Piemonte sud-occidentale e la Francia. La presenza di questo asse, costituito inzialmente da un lungo viale alberato, ha orientato lo sviluppo del primo nucleo del borgo della Crocetta, e in un primo tempo dipartiva dalle strutture di fortificazione meridionali della città. Tuttavia la pozione di tracciato che si estendeva quindi fino a congiungersi con l'attuale stazione di Porta Nuova, è stata annullata dalla maglia ortogonale realizzata dal Piano Promis del 1851, dalla Piazza d'Armi (1847-1871) e dagli ampliamenti del Piano Regolatore verso sud-ovest (Giuseppe Bollati, 1853-1868).
Successivamente, con il Piano di espansione a sud della città (1883), la direttrice ha assunto nuovamente un ruolo predominante, raccordandosi con la curva della "linea del ferro" in direzione di Milano e di Modane. Questa fase risulta significativa sia perchè le nuove trasformazioni della struttura del tessuto urbano mettono in relazione l'assetto stradale con il sistema ferroviario e, sia perché l'ambito esaminato si estende oltre la vecchia traccia del muro della cinta daziaria (1885), mettendolo in relazione quindi con altre aree della città. A sud di Largo Orbassano, la direttrice viene regolarizzata dal Piano Regolatore del 1887, che prevedeva il prolungamento della viabilità principale oltre la cinta daziaria e, ancora attraverso le trasformazioni previste dal Piano Regolatore del 1906-08.
Un ulteriore elemento stradale rilevante è il prolungamento di via San Secondo, asse di sviluppo del complesso urbanistico (impropriamente definito borgo) che, durante la fase di espansione ottocentesca, costituisce nuove connessioni con l'area di espansione meridionale della città.
Per quanto riguarda il settore di San Secondo, l'omonima via costituisce l'arteria principale in direzione Nord-Sud per la definizione dello sviluppo edilizio e urbanistico nell'area direttamente prospicente al lato Ovest della stazione ferroviaria di Porta Nuova. Infatti, il Piano Fuori Porta Nuova (Carlo Promis 1851) ,da cui deriva il disegno unitario del primo tratto della via, conferma l'importanza baricentrica dell'asse con il posizionamento della complesso religioso di San Secondo e di divesi servizi commerciali e terziari. Proseguendo in direzione meridionale, al limite del Piano Promis, via Legnano, deve la sua consistenza morfologica al successivo Piano Regolatore della Città verso mezzodì ponente (1858-1863), consolidando ulteriormente la direttrice di sviluppo intorno alla quale si addensano attività commerciali e edifici residenziali a reddito.
Il rapporto con il sistema ferroviario è significativo in quanto l'area esaminata appare racchiusa entro il semicerchio di raccordo delle direttrici ferroviarie, ad Est con la ferrovia di Porta Nuova, sul prolungamento del corso Peschiera (oggi suddiviso in corso Sommeiller, Einaudi, Peschiera) e, ad Ovest, con la fascia ferroviaria di raccordo tra Porta Nuova e Porta Susa, attraverso gli attuali corsi De Nicola, Mediterraneo, Castelfidardo.
Le relazioni con il territorio e il sistema idrico sono invece molto deboli poiché i canali preesistenti nei pressi dell'antico borgo della Crocetta, connotato da campi ed edilizia rurale, sono stati cancellati dalle successive trasformazioni dell'area. La presenza di coltivi, terreni e canali si riscontra ancora nella Carta topografica della Caccia del 1761-66 e nel Catasto francese del 1804-05, entrambi presso l'Archivio di Stato di Torino.
8. Vincoli e prescrizioni
X P.R.G. X Soprintendenza
  P.P.R.   Altre tutele
Indicazioni specifiche
 
9. Norme urbanistico edilizie di attuazione
X Inclusione nelle aree ZUT/ATS
Indicazioni specifiche
Le uniche aree di trasformazione sono quelle in prossimità dell'asta ferroviaria, sia quella terminante nella stazione di Porta Nuova, sia l'ansa di collegamento con la linea di Modane. In particolare, in questa seconda area, sono già state eseguite le trasformazioni del comparto industriale ex Materferro con realizzazione di complesso residenziale e centro commerciale.
10. Descrizione e considerazioni (cronologie, comparazioni, riferimenti)
Dalla seconda metà del Settecento l'area in prossimità di Porta Nuova era connotata da un'organizzazione prevalentemente rurale, contraddistinta dalla presenza di lotti agricoli, orti, campi, strade vicinali, canali, ed edilizia rurale. Nello specifico, si distingue il borgo della Crocetta (di cui oggi rimangono i lacerti della passata organizzazione), costituito da un nucleo di abitazioni con giardino e un sistema di cascine di pregio e dalla presenza dell'antica direttrice della Strada Orbassano, arteria di connessione della città con il Piemonte sud occidentale e con la Francia, attraverso l'area del pinerolese. Si distingueva inoltre la strada di collegamento da Torino a Stupinigi (sull'attuale allineamento di via Sacchi e corso Turati).
Durante il XIX secolo, il borgo della Crocetta si espande attorno all'omonima Chiesa, lungo l'asse direttrice della Strada di Orbassano, con la presenza del tracciato curvo di raccordo tra la ferrovia di Milano e Modane a Sud e la linea di circonvallazione legata alla cinta daziaria, attorno alla quale si individuano già nel Catasto Rabbini del 1866, alcuni edifici rurali minori. Parallelamente si definisce il primo nucleo del "borgo" di San Secondo, con uno sviluppo del tessuto urbano articolato in maglie regolari e con andamento ortogonale, a partire da corso Vittorio Emanuele II e allineandosi alla prosecuzione degli allineamenti preesistenti.
L'infittimento del tessuto urbano definisce il processo di saldatura tra corso Vittorio Emanuele II (il vecchio viale del Re) e il nucleo storico del "borgo", disposto secondo una più rigida scacchiera ortogonale. L'area si articola all'interno del cerchio della linea del ferro, con la delimitazione del raccordo della linea ferroviaria di Genova sul prolungamento di corso Peschiera, proseguendo con il raccordo della direttrice ferroviaria di Milano, per congiungersi ad Ovest sulle direttrici di corso Castelfidardo. All'interno di questo contesto, a cavallo tra la fine dell'Ottocento e l'inizio del Novecento, è significativa la presenza della seconda Piazza d'Armi, situata tra i corsi Castelfidardo, Siccardi e Peschiera e del complesso ospedaliero del Mauriziano, inagurato nel 1885. In questo periodo vi è una seconda fase di sviluppo del "borgo" di San Secondo, con un ulteriore sviluppo verso Sud, che prosegue l'andamento a maglie regolari già delineatosi con il primo ampliamento.
Lo spostamento della Piazza d'Armi nel 1904 all'esterno della linea del ferro, sotto all'attuale corso Duca degli Abruzzi, determina un processo di lottizzazione nell'area lasciata libera, con edilizia a bassa densità, caratterizzata in prevalenza da ville con giardino e palazzi multipiano in affaccio sui corsi principali. Il programma di lottizzazione a scacchiera estende la griglia fino all'ansa della ferrovia, cancellando quindi la vecchia circonvallazione non rispondente alla logica rigorosa delle trasformazioni previste dal Piano Regolatore del 1908 e dalle sue varianti successive. In questo periodo, oltre all'intensificarsi del processo di densificazione urbana, sia in corrispondenza della maglia regolare prevista nella nuova area pedonale già parte della seconda Piazza d'Armi, sia nelle aree svincolate da precisi parametri di ampliamento, si registra una ridefinizione urbanistica con l'inserimento di tipologie edilizie a cortina contigua che seguono l'andamento degli isolati.
In questo periodo si attesta il sorgere di nuovi comparti produttivi in corrispondenza dei confini dell'ambito, nelle are interstiziali, tra cui un grande complesso industriale oltre alla linea del ferro e le Officine Ferroviare in corso Castelfidardo.
E' interessante osservare come le tipologie edilizie si distinguano anche in base all'area di espansione urbana. Per quanto riguarda la prima fase di sviluppo ottocentesco del primo nucleo di San Secondo, si distinguono edifici residenziali destinati a un ceto medio-alto, realizzati su disegno unitario su progetti di Carlo Promis, e dei suoi allievi, aventi carattere ambientale con valore documentario e/o storico-artistico. Nella seconda metà dell'Ottocento invece si realizzano prevalentemente case da reddito, specialmente palazzi e palazzine ad uso residenziale d'affitto, spesso connotate da attività commerciale al piano ammezzato, se presente, e terreno. Si tratta di edifici aventi valore storico-artistico e/o ambientale e/o documentario. Gli edifici costruiti invece a partire dagli anni Venti del Novecento sono edifici da reddito di livello medio. Il programma di lottizzazione dell'area libera ricavata dallo spostamento di Piazza d'Armi invece è caratterizzato dalla realizzazione di palazzine e ville uni o plurifamiliari con giardino. Per quanto concerne invece le abitazioni realizzate agli inizi del Novecento si tratta prevalentemente di edifici residenziali destinati all'affitto, aventi valore storico-artistico e/o ambientale e/o documentario, e connotati da caratteri tipizzanti, quali la presenza di portici associati a negozi.
11a. Documentazione cartografica storica
Topografo piemontese, Carta topografica della Caccia, 1761-1766, ASTO, Corte, Carte Topografiche Segrete, Torino, 15.A.VI rosso.
Giovanni Battista Sappa, Ville impériale de Turin, in Département du Po, Arrondissement Communal & Canton de Turin, Plan géometrique de la Commune de Turin, Levé en exécution de l'arrêté du 12 Brumaire an II, Terminé le12 Nivoise an XIII, 1804-05, ASTO, Riunite, Finanze, Catasti, Catasto Francese, Torino f. 13.
Antonio Rabbini, Mappa originale del Comune di Torino, detta "Catasto Rabbini", 1866. ASTO, Riunite, Finanze, Catasti, Catasto Rabbini, f. XXVI.
Ufficio Tecnico Municipale, L'ingegnere capo della Città, Velasco, Piano Regolatore pel prolungamento dei corsi e vie principali fuori la Cinta Daziaria della Città di Torino [...], 1887. ASCT, Serie 1K, Decreti Reali, 1885-1899, n.11, tav. 276.
Ing. Capo Tommaso Prinetti, Piano Regolatore edilizio per la Regione di S.Paolo, ad ovest della Città, fuori cinta, in correlazione ai Piani Regolatori interni, 1898-1901. ASCT, Serie 1K14 dopo f. 20.
Ufficio Municipale dei Lavori Pubblici, Carta Topografica del territorio di Torino con l'indicazione dei Piani Regolatori e degli Ampliamenti [...], 1900, ASCT, Tipi e disegni, 64.6.1.
Ufficio Tecnico Municipale dei Lavori Pubblici, Pianta della Città di Torino coll'indicazione del Piano Regolatore e di Ampliamento, 1906, Roma, 5 aprile 1908. ASCT, Serie 1K, Decreti Reali, 1899-1911, n.14, all. 3 e successive varianti.
Comune di Torino, Piano Topografico del Territorio ripartito in Frazioni e Sezioni di Censimento, 1911, ASCT, Tipi e disegni, 64-8.
Ufficio Tecnico Municipale dei Lavori Pubblici, Pianta della Città di Torino coll'indicazione del Piano Regolatore e di Ampliamento, 1906, Roma, 5 aprile 1908. ASCT, Serie 1K, Decreti Reali, 1899-1911, n.14, all. 3, variante 1935.
Ufficio Municipale dei Lavori Pubblici, Pianta di Torino coll'indicazione dei due Piani Regolatori e di Ampliamento rispettivamente delle Zone piana [...] e della Zona collinare [...] aggiornati colle Varianti deliberate successivamente sino a Giugno 1935 (terza variante piano 1908), 1916. ASCT, Tipi e disegni, 64/7/8/1-8.
11b. Documentazione cartografica attuale
Piano Regolatore 1995. Tavv. 8b, 9a, 12b, 13a (Geoportale Comune di Torino).
Ortofoto dell'ambito Crocetta e San Secondo (Google Maps, 2021).
12a. Documentazione storica
Prima lottizzazione dell'area della ex Piazza d'Armi con villini e basse palazzine immersi nel verde, tra il 1875 e il 1890 e tra il 1890 e il 1900, progressivamente completata fino agli anni Quaranta del Novecento.
Veduta aerea (ripresa del 1935) del nuovo Stadio Mussolini, oggi stadio olimpico, a un'estremità dell' ultima Piazza d'Armi, realizzata oltre al margine meridionale del borgo Crocetta.
Largo Cassini, Crocetta (foto: Museo Torino).
Convalescenziario della Crocetta (vicolo Crocetta, largo Cassini), fondato nel 1880 come "Ospizio per Convalescenti", adiacente alla Chiesa di Nostra Signora delle Grazie, lungo l'antica Strada di Orbassano (foto: Museo Torino).
Mercato della Crocetta (foto: Trevisio, s.d., ASCT, Fototeca, 11B12_057).
Mercato della Crocetta (ASCT, Fototeca, GDP sez I 1288C_004, Museo Torino).
Largo Cassini, Crocetta (foto: Museo Torino).
Chiesa Beata Vergine delle Grazie, nota anche come Chiesa della Crocetta (foto: Museo Torino).
Chiesa di San Secondo (foto: Museo Torino).
Crollo di edifici in via San Secondo, angolo via Legnano, in seguito ai bombardamenti avvenuti durante l'incursione aerea del 24 luglio 1944 (ASCT, Fototeca, UPA 4706_9F01-13, Museo Torino).
Danni causati dai bombardamenti dell'incursione aerea del 24 luglio 1944, in via San Secondo, angolo via Legnano (ASCT, FototecaUPA 4707_9F01-14, Museo Torino).
12b. Documentazione attuale
Chiesa della Crocetta (foto: Paola Boccalatte, 2014. Museo Torino).
Chiesa di San Secondo (foto: Paola Boccalatte, 2014. Museo Torino).
13. Documentazione archivistica
  • Topografo piemontese, Carta topografica della Caccia, 1761-1766, ASTO, Corte, Carte Topografiche Segrete, Torino, 15.A.VI rosso;
  • Giovanni Battista Sappa, Ville impériale de Turin, in Département du Po, Arrondissement Communal & Canton de Turin, Plan géometrique due la Commune de Turin, Levé en exécution de l'arrêté du 12 Brumaire an II, Terminé le 12 Nivoise an XIII, 1804-05, ASTO, Riunite, Finanze, Catasti, Catasto Francese, Torino f.13;
  • Città di Torino, L'ingegnere capo della Città, Pecco, Pianta della Città e Borghi di Torino colle sue adiacenza, 1862, ASCT, Serie 1K, Decreti Reali, 1848-1863, n.11, tav 295;
  • Antonio Rabbini, Mappa originale del Comune di Torino, detta "Catasto Rabbini", 1866. ASTO, Riunite, Finanze, Catasti, Catasto Rabbini, f. XXVI;
  • Ufficio Tecnico Municipale, L'ingegnere capo della Città, Velasco, Piano Regolatore pel prolungamento dei corsi e vie principali fuori la Cinta Daziaria della Città di Torino [...], 1887. ASCT, Serie 1K, Decreti Reali, 1885-1899, n.11, tav 276;
  • Ufficio Municipale dei Lavori Pubblici, Carta Topografica del territorio di Torino con l'indicazione dei Piani Regolatori e degli Ampliamenti [...], 1900, ASCT, Tipi e disegni, 64.6.1;
  • Ufficio Tecnico Municipale dei Lavori Pubblici, Pianta della Città di Torino coll'indicazione del Piano Regolatore e di Ampliamento, 1906, Roma, 5 aprile 1908. ASCT, Serie 1K, Decreti Reali, 1899-1911, n.14, all. 3 e successive varianti;
  • Comune di Torino, Piano Topografico del Territorio ripartito in Frazioni e Sezioni di Censimento, 1911, ASCT, Tipi e disegni, 64-8;
  • Ufficio Municipale dei Lavori Pubblici, Pianta di Torino coll'indicazione dei due Piani Regolatori e di Ampliamento rispettivamente delle Zone piana e collinare adottati dal Consiglio Comunale nel 1913, colle Varianti approvate successivamente sino a Maggio 1915, 1916. ASCT, Tipi e disegni, 64-8;
  • Ufficio Municipale dei Lavori Pubblici, Pianta di Torino coll'indicazione dei due Piani Regolatori e di Ampliamento rispettivamente delle Zone piana [...] e della Zona collinare [...] aggiornati colle Varianti deliberate successivamente sino a Giugno 1935 (terza variante piano 1908), 1916. ASCT, Tipi e disegni, 64/7/8/1-8;
  • Comune di Torino, Ufficio del Piano Regolatore, Studio Gregotti Associati, Piano Regolatore Generale, 1995, Settore Urbanistica del Comune di Torino.
14. Documentazione bibliografica
  • Città di Torino, Assessorato all'Urbanistica, PRG, Qualità e valori della struttura storica di Torino, Torino 1992.
  • Davico, Pia; Devoti, Chiara; Lupo, Giovanni Maria; Viglino, Micaela; La storia della città per capire | il rilievo urbano per conoscere, Borghi e borgate di Torino, Politecnico di Torino, Torino 2014.
  • Matteoli, Lorenzo; Peretti, Gabriella; Re, Luciano, Torino tra Liberty e Novecento, La terza Piazza d'Armi, Musumeci editore, Quart (AO) 1988.
  • Politecnico di Torino, Dipartimento Casa Città, Beni culturali ambientali nel Comune di Torino, Vol. 1, Società degli ingegneri e degli architetti in Torino, Torino 1984.
  • Viglino, Micaela (a cura di), Storia e architettura della città, Atti delle Giornate di Studio, Beni Culturali e Ambientali nel Comune di Torino, Edizioni dell'Orso, Torino 1986.
16. Compilazione e revisione
Compilatore scheda: Giulia Bergamo, Chiara Benedetti
Data compilazione: Luglio 2021
Revisore scheda: Chiara Devoti
Data revisione: Dicembre 2021