Accordo di collaborazione tra Città di Torino e Politecnico di Torino

Studi e ricerche di comune interesse per sistemi caratterizzanti il tessuto urbano

Cenisia

Categoria  
Circoscrizione / Circoscrizioni 3
Quartiere / Quartieri 5: Cenisia, Cit Turin
1. Codifica complesso
Scheda / Schede M_03
ID Edificio  
Collegamento a scheda In compilazione
Vista aerea dell'ambito di Cenisia (Google Maps, 2023).
2. Ubicazione
Foglio PRGC 8A, 8B
Foglio  
Particella  
Cinta daziaria Entro la prima cinta daziaria (1853-1912)
3. Denominazione
Attuale Cenisia
Storica Borgata Cenisia
4. Periodizzazione
Fondazione impianto attuale
L'assetto urbano attuale deriva dalle disposizioni del Piano Regolatore del 1906-08 e successive varianti, che hanno predisposto una progressiva densificazione urbana attorno alle direttrici viarie principali, che costituiscono il prolungamento delle direttrici individuate nella borgata (detta borgo) San Paolo, in seguito alle normative che regolano gli ampliamenti oltre la cinta daziaria del 1853.
Indicazioni specifiche
Tra la fine dell'Ottocento e l'inizio del Novecento si sviluppa il nucleo originario della borgata e, come si osserva dal catasto Rabbini, nel 1866, nel tratto compreso tra corso Francia, il sito dell'attuale piazza Adriano e la cinta daziaria a est, si colloca un territorio dai tratti prevalentemente rurali, con cascine isolate e solcato dalla gora Porta, in direzione ovest-est. Nei decenni successivi, il tessuto urbano inizia a infittirsi, grazie all'aggiunta di alcune strutture di servizio, (area dei grandi servizi) come il Carcere giudiziario, il foro boario, il mattatoio e alcune caserme; nell'area della cosiddetta Barriera di Francia invece la lottizzazione è già avviata e consolidata. Oltre la cinta daziaria del 1853 si registrano alcuni edifici isolati, immersi in un territorio di carattere quasi totalmente rurale, con la presenza di numerose cascine, campi e una rete di canalizzazioni.
Il primo ampliamento regolamentato dal Piano Regolatore, oltre la prima cinta daziaria, è quello di San Paolo (1898-1901), che influenza significativamente i fenomeni di densificazione dell'adiacente borgata Cenisia, in quanto a partire da queste disposizioni, viene intensificato e prolungato il reticolo viario esistente. In particolare è prolungato il tracciato del corso Vittorio Emanuele II fino a corso Francia, determinando l'arteria nord-sud di collegamento cittadino; vengono inoltre definite le due radiali di via Frejus e via Villafranca a partire dalla Barriera del Foro Boario (oggi corrispondente a piazza Adriano). In quest'area si individuano alcune piccole lottizzazioni in corso, ma ancora non attuate completamente.
Nel periodo post unitario il progetto e la realizzazione del settore urbano dei grandi servizi si sviluppa nella zona di nuovo impianto di ancoraggio con la città esistente. Ne deriva quindi una continuazione del disegno urbano verso ponente, compreso tra la zona di Francia e Crocetta, riorganizzando l'area con la localizzazione del mattatoio e del Foro Boario, delle carceri giudiziare e il relativo sistema delle caserme. Questo processo di completamento e disegno urbano viene previsto in stretta continuità tra l'area prevalentemente residenziale di corso Vittorio Emanuele II, la ferrovia Torino-Milano e a cavallo tra la cinta daziaria, al fine di mediare i problemi legati alla diversa normativa di tassazione dei servizi insediatisi.
Nel primo decennio del Novecento la Borgata risulta compresa nella Frazione M, Pozzo Strada, esterna dalla cinta daziaria, indicata come via Ferruccio nel Piano Topografico del Territorio del 1911, in cui si individuano alcuni insediamenti non organizzati lungo le principali direttrici di corso Francia, via Frejus, dell'attuale via Rubiana e dell'antica strada di Rivoli (oggi ntoa come via Bardonecchia). In questi anni il processo di lottizzazione si consolida, regimentato dal reticolo viario stabilito dal Piano Regolatore del 1906-08 che, oltre a estendere la griglia stradale di San Paolo, determina nuove percorrenze, quali via Cialdini, via Perrero, via Vigone, come parallele e prolungamenti di corso Vittorio Emanuele II, che determinano dei lotti di forma triangolare. In questo contesto emergono alcune industrie, rispettivamente la Società Meccanica Italo-Ginevrina, l'azienda Diatto in via Frejus e l'industria Boringhieri in piazza Adriano.
Con le successive varianti del Piano Regolatore, intorno agli anni Trenta del Novecento, la borgata appare quasi completamente consolidata, con un tessuto edilizio prevalentemente residenziale, che si sviluppa lungo i lunghi corsi alberati (corsi Francia, Racconigi e parzialmente Vittorio Emanuele II), distinguendosi tra edilizia privata di dimensione medio piccola e quella pubblica, costituita da palazzine più grandi ed estese su interi isolati.
Data primo impianto
L'origine della borgata risale al periodo compreso tra Otto e Novecento; il suo cui deriva, secondo Pietro Abate Daga (1926), dall'estrema propaggine dell'area di connessione tra la città e la valle di Susa e il Moncenisio, sito in cui sorge e si sviluppa il primo insediamento.
5. Regime patrimoniale
Indicazioni specifiche
L'ambito è connotato prevalentemente da un tessuto edilizio misto residenziale-industriale, in cui è facile distinguere alcuni fabbricati del nucleo primitivo della borgata, compresi entro la cortina di alte palazzate più recenti.
Nello specifico si osservano ancora alcuni edifici di pochi piani, all'interno di un tessuto urbano composto da una maglia di vie strette, compresa entro direttrici stradali più importanti, come quelle presenti tra le vie Frejus e Bardonecchia, in cui emerge questa differenza volumetrica negli edifici di Novecento. Altrettanti lacerti del nucleo originario si riscontrano sui corsi Francia e Trapani, in cui piccole case a carattere rurale si alternano a grandi palazzine che caratterizzano il fronte dei due corsi.
Si individua però ancora un nucleo di villini databili ai primi decenni del Novecento, di gusto liberty, situati in via Saffi e una casa che rivela alcuni caratteri tipici dell'art nouveau in via Mocchie 8, risalente agli stessi anni.
Si segnala inoltre la presenza significativa di palazzine e villini immersi nel verde, ad eccezione del passaggio d'accesso, all'angolo di corso Trapani e via Capriolo.
All'interno dell'ambito si individuano poi alcuni quartieri di edilizia popolare dei primi decenni del Novecento, come il Q5 (corso Racconigi 25 e via Revello 4) e il Q13 (vie Frejus 48 e Chianocco 3).
Il macro ambito è caratterizzato da numerosi servizi primari, tra cui quelli inerenti all'edilizia per il culto, con la presenza della Chiesa di San Pellegrino (corso Racconigi 28) di gusto eclettico con stilemi neogotici. Si ricorda inoltre la presenza dell'oratorio salesiano, prossimo alla chiesa.
Tra i servizi per l'attività scolastica, invece, si segnalano l'asilo infantile Elena d'Aosta (corso Francia 139), di gusto neomedievale, su progetto di Antonio Vandone di Cortemiglia, risalente al 1901; la scuola elementare Casati (corso Racconigi 29, 31, 33), edificata dal Comune su progetto dell'Ingegner Ghiotti, nel 1903; la scuola elementare Cesare Battisti (via Emanuele Luserna di Rorà 14); la scuola media Bernardino Drovetti (via Bardonecchia 34), nata come carrozzeria Rossi-Bussolotti, su progetto di Pietro Fenoglio del 1906, l'Istituto di Arti e mestieri (corso Trapani 25), del 1935, costruito dai Fratelli delle Scuole Cristiane, su progetto dell'architetto Napione; l'istituto Santorre di Santa Rosa (via Vigone 72, corso Peschiera 230). Si segnala poi la presenza della scuola elementare Gabrio Casati (corso Racconigi 29), nata come scuola rurale Borgata Cenisia, costruita nel 1911-12, che subisce poi degli ampliamenti nel 1920 e, attualmente, costituisce la direzione didattica della scuola elementare Battisti.
Si ricorda inoltre la presenza dell'Istituto per sordomuti L. Prinotti (corso Francia 73) di gusto eclettico e costruito negli ultimi decenni dell'Ottocento.
Tra gli edifici industriali si segnala lo stabilimento ex Diatto, poi Snia Viscosa, in via Frejus 21, su progetto di Pietro Fenoglio del 1905, demolito nella parte dei capannoni nel 2013.
Nell'intento di espandere la città nel periodo post unitario, vengono realizzati inoltre una serie di comparti specifici nel settore compreso tra la cinta daziaria, l'asse ferroviario Torino-Milano e il corso Vittorio, realizzando in quest'area il carcere giudiziario (1862-70), su progetto dell'arch. Giuseppe Polani; il mattatoio civico opera dell'ing. arch. Antonio Debernardi (1864-66) poi parzialmente demolito nel 1973; il mercato del bestiame (1870-71), opera dell'Ufficio d'Arte del Comune, anche questo parzialmente demolito nel 1973. In questo contesto vengono costruite inoltre le Officine delle Strade Ferroviarie, opera della Società Ferroviaria Alta Italia (costruite nel 1884), oggi parzialmente riconvertite a servizio del Politecnico di Torino.Tra gli altri edifici significativi si ricordano le ex carceri Le Nuove (in via Paolo Borsellino 3), adiacenti al complesso della caserma Lamarmora (via Paolo Borsellino, corso Vittorio Emanuele II), in precedenza sorta come mercato del bestiame.
6. Riconoscibilità logiche insediative
X Riconoscibilità del nucleo originario
X Presenza di stratificazioni successive/demolizioni/lacune rispetto al nucleo originario
Indicazioni specifiche
A differenza di altre zone della città che hanno conservato i tratti caratterizzanti del nucleo originario, nel quarteiere Cenisia, le stratificazioni e le modifiche avvenute nel corso del tempo, non hanno permesso la persistenza del nucleo originario della borgata, ad eccezione di due settori ristretti. Il primo è compreso tra le vie Frejus e Bardonecchia, corso Racconigi e via Capriolo e il secondo comprende l'area tra i corsi Trapani e Francia. In questi settori persistono ancora alcune case di borgata, specialmente nel primo, dove vi sono alcuni blocchi edilizi omogenei di pochi piani e dalle forme essenziali. Nel secondo settore si collocano altri edifici simili, ma di matrice industriale, quali ex opifici, magazzini, piccoli laboratori artigiani e altre case isolate, in parte trasformate, che si alternano a grandi edifici multipiano del secondo dopoguerra.
Si osserva dunque un tessuto edilizio misto, in cui si alternano, in netto contrasto con i grandi volumi a cortina delle palazzate multipiano più recenti, i lacerti superstiti della borgata, costituiti da piccoli edifici di uno o due piani, principalmente situati sui fronti delle vie Cialdini, Novalesa, Cristalliera e Spanzotti, che si snodano nei due settori precedentemente descritti.
Nello specifico si segnala una casa a un piano fuori terra situata tra le vie private Mezzenile e Mocchie, unico esempio rimasto in seguito alle demolizioni avvenute fuori cinta, al fine di aumentare i volumi edilizi. Tra le vie Mocchie e Saffi invece si segnalano un insieme di palazzine e villini liberty, mentre tra le vie Bardonecchia, Brunetta, Frejus e Capriolo, vi è un interessante frammento urbano costituito da alcuni edifici del nucleo originario della borgata e dalle vie private Novalesa, Spanzotti, Cenischia. Tra le vie Rubiana, Cristalliera, Freidur e Lera, permangono alcuni esempi edilizi che intrecciano la cultura urbana di borgata e la cultura di tipo agreste.
Oltre agli edifici, si individua inoltre la via Almese, che conserva ancora una più stretta sezione stradale tipica dei luoghi fuori cinta.
7. Elementi di connessione con il territorio circostante
X Relazioni con il sistema viario   Relazioni con il sistema idrico
  Relazioni con il sistema ferroviario   Relazioni con il contesto territoriale
Indicazioni specifiche
L'ambito urbano, delimitato da corso Francia, piazza Gian Lorenzo Bernini, corso Francesco Ferrucci, piazza Adriano, via Frejus, via Beaulard, presenta una forte connessione con il sistema viario, in particolare per la presenza di importanti direttrici di collegamento, come corso Francia, ma anche tramite il prolungamento di altre direttrici come ricordato nell'indagine relativa a borghi e borgate, ove si segnalano sopracitati corsi Ferrucci, Francia, Trapani, Racconigi, Vittorio Emanuele II, le vie Frejus, Bardonecchia; mentre tra le strade interne che caratterizzano l'ambito vanno ricordate le vie Brunetta, Bussoleno, Capriolo, Lera, Freidour, Saffi, Rubiana, Cenischia, Cristalliera, Mezzenile, Mocchie, Novalesa e Spanzotti.
Sono presenti inoltre grandi piazze importanti, che costituiscono dei nodi cruciali all'interno dell'ambito, quali piazza Adriano, piazza Rivoli e largo Francia.
8. Vincoli e prescrizioni
X P.R.G. X Soprintendenza
X P.P.R.   Altre tutele
Indicazioni specifiche
Esistono diverse aree all'interno dell'ambito vincolate dal P.P.R. in cui si riscontra la presenza di edifici vincolati secondo la legge 1497/39, situati lungo l'asse di corso Francia, quale limite settentrionale dell'ambito.
9. Norme urbanistico edilizie di attuazione
X Inclusione nelle aree ZUT/ATS
Indicazioni specifiche
Sono presenti alcune zone urbane di trasformazione, nello specifico alcune aree destinate alla residenza, al terziario, alle attività produttive.
10. Descrizione e considerazioni (cronologie, comparazioni, riferimenti)
L'aspetto attuale della borgata è l'esito delle disposizioni previste da due piani di ampliamento che interessano la città di Torino: il primo è quello che sancisce i prolungamenti dei principali corsi e vie oltre la cinta daziaria del 1853 (approvato con il Regio Decreto del 4 settembre 1887); l'altro è il piano di ampliamento che riguarda l'area di San Paolo (programma che include le borgate San Paolo, Cenisia e Campidoglio) e determina la realizzazione di un reticolo viario a grandi maglie, introducendo la via del Frejus (approvato con Regio Decreto del 31 marzo 1901). La borgata dunque si sviluppa sulle adiacenze dell'andamento della prima cinta daziaria (oggi su un tratto di corso Ferrucci) e sull'asse di corso Francia, definendo un perimetro che si riferisce contemporaneamente all'asse viario rettilineo di via Frejus e alla strada foranea irregolare dell'attuale via Rubiana, quale percorso preesistente nelle pianificazioni urbane dei primi del Novecento, nonchè percepita come confine che separa Cenisia da Pozzo Strada. I processi di lottizzazione dell'ambito si rifanno agli schemi di pianificazione urbana novecenteschi e, attuati secondo grandi maglie viarie, in ragione del piano che regolamentava San Paolo, nonché supportati dalle prerogative definite nel Piano Regolatore del 1906-08 e delle varianti seguenti, in special modo quelle del 1915, 1926 e 1935. Tale pianificazione si discosta dall'andamento ortogonale che caratterizza gli ambiti del centro, in quanto è fortemente influenzato dalla presenza di collegamenti stradali differenti: le lottizzazioni determinano quindi l'originarsi di percorrenze interne minori, prevalentemente private, che talvolta recuperano antichi tracciati foranei, mentre le grandi maglie viarie sono costituite dalla realizzazione di nuovi tracciati, dal prolungamento di vie entro cinta o di strade oltre cinta che mantengono la direzione già consolidata degli assi storici preesistenti.
11a. Documentazione cartografica storica
Antonio Rabbini, Mappa originale del Comune di Torino, detta “Catasto Rabbini”, 1866. ASTO, Riunite, Finanze, Catasti, Catasto Rabbini, ff. XVII, XXII.
Tommaso Prinetti, Piano Regolatore Edilizio per la regione di S. Paolo, ad ovest della Città, fuori cinta, in correlazione ai piani regolatori interni, 1898- 1901. ASCT, Serie 1K14 dopo f. 20.
Comune di Torino, Piano Topografico del Territorio ripartito in Frazioni e Sezioni di Censimento, 1911. ASCT, Tipi e disegni, 64.8.17.
Ufficio Municipale dei Lavori Pubblici, Pianta di Torino coll’Indicazione dei due Piani Regolatori e di Ampliamento rispettivamente delle Zone piana e collinare adottati dal Consiglio Comunale nel 1913, colle Varianti approvate successivamente sino a Maggio 1915, 1916. ASCT, Tipi e disegni, 64.6.8.
Servizio Tecnico Municipale dei Lavori Pubblici, Pianta di Torino coll’Indicazione dei due Piani Regolatori e di Ampliamento rispettivamente della Zona piana [...] e della Zona collinare [...] aggiornati colle Varianti deliberate successivamente sino a Giugno 1935 (terza variante piano 1908). ASCT, Tipi e disegni, 64/7/8/1-8.
11b. Documentazione cartografica attuale
Piano Regolatore 1995. Tavv. 8a, 8b (Geoportale Comune di Torino).
Ortofoto dell'ambito Borgata Cenisia (Google Maps, 2022).
12a. Documentazione storica
Quartiere 5° IACP (fonte: Museo Torino).
Pianta dell'ammazzatojo generale della città di Torino. Scala 1:500. Archivio Storico della Città di Torino, Collezione Simeom, D 449. Archivio Storico della Città (fonte: Museo Torino).
Stabilimento ex Diatto, ec Utita, ex Snia Meccanica, ora Comune di Torino, Rip. V - Economato, magazzini unificati. (Fonte: Politecnico di Torino. Dipartimento Casa Città, Beni culturali ambientali nel Comune di Torino, Vol. 1, Società degli ingegneri e degli architetti in Torino, Torino 1984).
Mattatoio civico, 1972 (Archivio Storico della Città di Torino, FT 13A07_004, Fonte: Museo Torino).
12b. Documentazione attuale
Veduta del 5° quartiere IACP da corso Racconigi (Foto di Maria D'Amuri, 2011, fonte: Museo Torino).
Veduta aerea del 5° Quartiere IACP (Foto di Michele D'Ottavio, 2011, fonte: Museo Torino).
Ex Diatto ex SNIA Viscosa (Foto di Paola Boccalatte, 2013. Fonte: MuseoTorino).
Asilo infantile Elena d'Aosta in corso Francia 139 (Foto di Paola Boccalatte, 2014. Fonte: MuseoTorino).
13. Documentazione archivistica
  • Antonio Rabbini, Mappa originale del Comune di Torino, detta "Catasto Rabbini", 1866. ASTO, Riunite, Finanze, Catasti, Catasto Rabbini, ff. XVII, XXII;
  • Ufficio Municipale dei Lavori Pubblici, Carta Topografica del territorio di Torino divisa in sette fogli [1879-98], ASCT, Tipi e disegni, 64.8;
  • Tommaso Prinetti, Piano Regolatore Edilizio per la regione di S. Paolo, ad ovest della Città, fuori cinta, in correlazione ai piani regolatori interni, 1898-1901, ASCT, Serie 1K14 dopo f.20;
  • Comune di Torino, Piano Topografico del Territorio ripartito in Frazioni e Sezioni di Censimento, 1911, ASCT, Tipi e disegni, 64.8.17;
  • Ufficio Municipale dei Lavori Pubblici, Pianta di Torino coll'indicazione dei due Piani Regolatori e di Ampliamento rispettivamente delle Zone piana e collinare adottati dal Consiglio Comunale nel 1913, colle Varianti approvate successivamente sino a Maggio 1915, 1916. ASCT, Tipi e disegni, 64.6.8;
  • Ufficio Municipale dei Lavori Pubblici, Pianta di Torino coll'indicazione dei due Piani Regolatori e di Ampliamento rispettivamente delle Zone piana [...] e della Zona collinare [...] aggiornati colle Varianti deliberate successivamente sino a Giugno 1935 (terza variante piano 1908), 1916. ASCT, Tipi e disegni, 64/7/8/1-8;
  • ASCT, Fondo danni di guerra, inv. 1426, cart. 29, fasc. 5, n. ord. 1;
14. Documentazione bibliografica
  • Abate Daga, Pietro; Alle porte di Torino: studio storico-critico dello sviluppo, della vita e dei bisogni delle regioni periferiche della città, Italia industriale e artistica, Torino 1926.
  • Città di Torino, Assessorato all'Urbanistica, PRG, Qualità e valori della struttura storica di Torino, Torino 1992.
  • Davico, Pia; Devoti, Chiara; Lupo, Giovanni Maria; Viglino, Micaela; La storia della città per capire | il rilievo urbano per conoscere, Borghi e borgate di Torino, Politecnico di Torino, Torino 2014.
  • Politecnico di Torino, Dipartimento Casa Città, Beni culturali ambientali nel Comune di Torino, Vol. 1, Società degli ingegneri e degli architetti in Torino, Torino 1984.
16. Compilazione e revisione
Compilatore scheda: Giulia Bergamo
Data compilazione: Agosto 2021
Revisore scheda: Chiara Devoti, Giulia Bergamo
Data revisione: Ottobre 2021