Categoria | |
Circoscrizione / Circoscrizioni | 3 |
Quartiere / Quartieri | 5: Cenisia, Cit Turin |
1. Codifica complesso |
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Scheda / Schede | M_04 |
ID Edificio | |
Collegamento a scheda | In compilazione |
Vista aerea dell'ambito Cit Turin, con in evidenza la perimetrazione
triangolare dell'area data dai corsi Vittorio Emanuele II,
Francia, Inghilterra (Google Maps, 2021). |
2. Ubicazione |
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Foglio PRGC | 8B, 9A |
Foglio | |
Particella | |
Cinta daziaria | Entro la prima cinta daziara (1853-1912) |
3. Denominazione |
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Attuale | Circoscrizione 3, Cit Turin |
Storica | Cit Turin |
4. Periodizzazione |
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Fondazione impianto attuale |
L'aspetto attuale del quartiere è da riferirsi al periodo compreso tra la fine dell'Ottocento e i primi tre decenni del Novecento, che ha visto un processo di completamento della lottizzazione con la realizzazione di pregevoli architetture di gusto Art Nouveau, che lo caratterizzano. |
Indicazioni specifiche |
I processi di formazione di Cit Turin sono
coevi a quelli che connotano i contigui quartieri di San
Donato, Cenisia e Campidoglio. Sebbene quest'area fosse già sede di insediamenti in età pre romana e romana, la conformazione del quartiere, così come appare oggi, avviene nel XIX secolo. Dal Plan géometrique de la Commune de Turin (1805) e dal catasto Rabbini (1866) è nota l'esistenza di un parcellare agrario abbastanza ampio, delimitato dai tracciati di corso Francia e corso Inghilterra, in cui si attesta la presenza di alcune cascine isolate in corrispondenza dei due corsi. Nella seconda metà dell'Ottocento vi è una prima fase di urbanizzazione di quest'area appena fuori le mura, conseguente alle disposizioni del Piano Regolatore per l'Ingrandimento della Città verso Ponente (1868) e al successivo Piano fra il mercato del bestiamen e la strada provinciale di Susa (1876), grazie ai quali si assiste alla costruzione di nuovi edifici lungo i nuovi allineamenti viari e la definizione di un piano di lottizzazione regolare e ortogonale a corso Inghilterra e corso Francia. In questa prima fase di urbanizzazione, infatti, corso Inghilterra, ricalcante l'impianto della circonvallazione napoleonica e consolidatosi con il tracciamento della tratta ferroviaria Porta Nuova-Porta Susa (1884), diviene l'asse rettore dell'insediamento. Verso la fine dell'Ottocento, si assiste a una seconda fase di urbanizzazione antecedente al Piano Regolatore e di ampliamento del 1906-08, che conferma il tracciato viario più antico e vede la realizzazione degli isolati precedentemente definiti. Nei primi anni del Novecento, con l'attuazione delle disposizioni del Piano Regolatore del 1906-08, vi è una terza fase di urbanizzazione, che determina il progressivo consolidamento del quartiere con l'integrazione del tessuto edilizio e la sostituzione di alcuni edifici preesistenti in tutti i lotti. Tra gli anni Venti e gli anni Quaranta del Novecento, in seguito alle ulteriori varianti del Piano Regolatore, il quartiere di Cit Turin si consolida ulteriormente e si dota di tutti i servizi necessari alla comunità, diventando a tutti gli effetti un piccolo quartiere autonomo e consolidando l'ultima fase di urbanizzazione con la costruzione di palazzine e villini di gusto liberty ed altre architetture di primo Novecento che si configurano come modelli di sperimentazione architettonica del periodo, definendo il quartiere come uno dei più eleganti e raffinati della città. |
Data primo impianto |
Il quartiere si sviluppa a partire dal XIX secolo, tuttavia i primi insediamenti nell'area hanno origini molto più antiche, infatti sono state ritrovate testimonianze di una necropoli di età preromana. |
5. Regime patrimoniale |
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Indicazioni specifiche |
Il quartiere di Cit Turin è caratterizzato
dalla presenza di un tessuto edilizio signorile, raffinato e
di pregio, principalmente di tipo residenziale, con
costruzioni che sono state realizzate in diverse fasi di
urbanizzazione. Tra queste distinguiamo le case da reddito
della seconda metà dell'Ottocento, le più antiche, costruite
parallelamente alla prima definizione della maglia ortogonale
di lottizzazione del quartiere: si tratta principalmente di
edifici residenziali destinati all'affitto e dotati spesso di
esercizi commerciali ai piani terra, tra i quali si segnalano
in particolare quelli di via Somis 6, 8, 11, 13; quelli tra
via Duchessa Jolanda e via Drovetti; il nucleo di palazzine di
gusto eclettico site tra le vie Susa, Casalis, Avigliana e
corso Ferrucci, costruite tra la fine dell'Ottocento e il
primo ventennio del Novecento; il nucleo di case di civile
abitazione in via Capriolo dal 42 al 54 e 45, 57, costruite
dal 1880 fino agli anni Trenta. Vi sono poi gli edifici
residenziali dei primi due decenni del Novecento, generalmente
destinati all'affitto con presenza di negozi, tra i quali si
segnalano le palazzine tra via Principi d'Acaja e via Vassalli
Eandi; gli edifici in via Principi d'Acaja 20, 26, 28 e 30;
l'edificio tra via Grassi 12 e via Gropello 15 su progetto di
Carlo Operti del 1909; l'edificio liberty ecletticheggiante di
via Casalis 52 dei primi anni del Novecento; le palazzine di
via Palmieri 36, via Duchessa Jolanda 17, 21 e via Collegno
45, di gusto floreale, progettate da Gottardo Gussoni nel
1912, poi modificate da Giuseppe Vivarelli e Valentino
Gussoni; la casa all'angolo tra piazza Martini 40 e via Susa
24, di gusto art déco; l'edificio tra via Susa 21 e via
Palmieri 48 dei primi decenni del Novecento, costruito secondo
un gusto liberty-eclettico; l'edificio in via Principi d'Acaja
57 di gusto floreale; la palazzina in via Mocchie 8 di gusto
liberty geometrico; il nucleo abitativo tra corso Francia 91,
93 e via Saffi 2, 4, 6, 8 di gusto liberty geometrico di primo
Novecento; gli edifici di corso Francia 83, 85; l'edificio di
gusto liberty tra piazza Bernini 9 e corso Ferrucci 2; la casa
di civile abitazione di corso Ferrucci 4 di gusto floreale; si
ricorda ancora il piccolo nucleo di case edificate in epoche
differenti a partire dal Novecento, in corso Francia 103, 105,
107, 109, 111 in gusto tardo liberty. I primi decenni del XX secolo sono particolarmente ricchi per quanto riguarda le sperimentazioni architettoniche, infatti il quartiere è caratterizzato da edifici singolari, di pregio e di interesse documentario poichè esempi unici di edilizia Art Nouveau e spesso opere di celebri architetti del Novecento. Tra questi esempi se ne ricordano alcuni di singolare interesse e di gusto libery: Casa Zorio (corso Francia 19), realizzata nel 1909 su progetto di A. Vandone di Cortemiglia; la Palazzina Baravalle, su progetto di Annibale Rigotti nel 1906; il Villino Raby (corso Francia 8), oggi sede dell'Ordine dei Medici Odontoiatri della Provincia di Torino, progettato da Pietro Fenoglio nel 1901; Casa Fenoglio, nota come La Fleur, (via Principi d'Acaja 11), progetto del 1902 di Pietro Fenoglio; Casa Tasca (via Piffetti 4, via Beaumont 3), costruita tra il 1902 e il 1903 su progetto di Giovan Battista Benazzo, edificio molto suggestivo tanto da essere stato scenografia di molti film, tra cui “Il Divo” di Paolo Sorrentino; Casa Macciotta (corso Francia 32), progetto di Pietro Fenoglio del 1904; la palazzina in stile neogotico, nota anche come Casa Piffetti (via Piffetti 7), costruita nel 1908 su progetto di Giovanni Gribodo. Si segnalano ancora i villini plurifaliari di gusto liberty e reminescenze eclettiche, ricchi di decorazioni, siti in via Saffi 15, 17, 19, edificati nei primi anni del Novecento e il Palazzo della Vittoria, in corso Francia 23, che si configura come edificio di abitazione signorile di gusto eclettico, realizzato nel 1920 da Giovanni Battista Carrera, su progetto di Gottardo Gussoni. Appartenenti all'ultima fase di urbanizzazione degli anni Trenta e Quaranta del Novecento vi sono edifici residenziali destinati all'affitto di livello medio, in particolare si ricordano quelli in via Gropello 10, in corso Inghilterra 47; l'edificio in via Vassalli Eandi 32; l'edificio in via Principi d'Acaja 47, via Susa 16 e 16bis, di gusto art déco realizzato intorno agli anni Trenta. Il nome Cit Turin nel dialetto piemontese significa “Piccola Torino”, ed effettivamente tra la fine del XIX secolo e l’inizio del Novecento questo ampliamento del territorio cittadino era considerato una piccola città in miniatura, impostata, secondo un impianto di forma triangolare, sullo schema urbanistico ortogonale tipico del centro e dotato di tutti quei servizi necessari a renderlo una piccola porzione di città autonoma. Tra i servizi per il culto, si distingue la Chiesa di Gesù Nazareno (via Palmieri 39), costruita nel 1904, che si configura come un tipico esempio dell'eclettismo stilistico del suo autore, Giuseppe Gallo; la Chiesa, consacrata nel 1913 dal Cardinale Richelmy, viene retta dai Padri Dottrinari. Altro edificio per il culto particolarmente rilevante è la Chiesa della Madonna di Lourdes in corso Francia 29, costruita tra la fine dell'Ottocento e l'inizio del Novecento, di ispirazione neo-medievale. Per quanto riguarda l'edilizia scolastica si ricordano la scuola media Giovanni Pascoli (piazza Bernini, tra i corsi Francia, Ferrucci e via Duchessa Jolanda), edificio costruito nel 1893 per conto dell'Educatorio Duchessa Isabella e destinato a collegio, poi adibito a ospedale militare nel primo dopoguerra; la scuola elementare Vittorio Alfieri (isolato tra le vie Avigliana, Palmieri, Cavalli), progettata dall'ing. Ghiotti tra il 1909 e il 1910 per conto del Comune di Torino; l'asilo infantile Elena d'Aosta (corso Francia 139, via Villar Focchiardo), significativo esempio di edilizia scolastica in gusto neo-medievale, preannunciante l'art nouveau, su progetto dell'ing. Antonio Vandone di Cortemiglia del 1901; l'Istituto per sordomuti L. Prinotti (corso Francia 73), costruito negli ultimi decenni dell'Ottocento, di gusto eclettico; la scuola elementare G. Casati (corso Racconigi, via Chianocco), costruita nel 1913-14 su progetto dell'ing. Ghiotti per conto del Comune di Torino e poi ampliata nel 1920, che conserva un particolare rapporto con il viale alberato di corso Racconigi. Tra i luoghi di aggregazione e gli spazi destinati alle attività commerciali, si segnala piazza Martini, nota anche con il suo nome popolare di piazza Benefica, individuata come cuore pulsante di Cit Turin. Questa piazza resta nota con il suo nome popolare in quanto “Benefica” era il nome dell’Istituto di carità della Chiesa del Gesù Nazareno adiacente alla piazza, conosciuto infatti come Casa Benefica dei Giovani Derelitti e fondato nel XIX secolo con la funzione di ospizio per gli orfani; l'istituto, rimasto attivo fino agli anni Cinquanta del Novecento, è stato fondato dal politico e filantropo Luigi Martini, a cui è dedicata la piazza stessa. In questo spazio, delimitato dalle vie Principi d'Acaja, Duchessa Jolanda, Palmieri e Susa e circondato da eleganti palazzine signorili di gusto liberty, si svolge il mercato rionale, che rappresenta il fulcro di riconoscibilità e identità del quartiere. Oggi il mercato è noto più che per i generi alimentari, per la vendita di capi d'abbigliamento ricercati, tuttavia si hanno testimonianze della presenza dell'attività mercatale già nel 1911, quando si commerciavano però combustibili e foraggi, da cui si desume che l'attività del mercato fosse coeva alla nascita del quartiere. Si segnala poi la presenza di alcune fabbriche di primo Novecento che sorgono in maniera più numerosa nell'adiacente quartiere di Cenisia, tuttavia vi sono inoltre alcuni stabilimenti anche a Cit Turin, sebbene prevalga la vocazione residenziale, come la Fabbrica Allason (via Susa 36, via Collegno), esempio di archiettura produttiva di gusto liberty; la fabbrica ex Sartorio Giovanni e figlio, poi Soc. Imm. Pallas (via Bardonecchia 5, corso Racconigi), in gusto tardo eclettico, progettata nel 1920 dall'ing. Eugenio Mollino, di cui rimane oggi la manica su via Bardonecchia e un corpo interno; lo stabilimento ex Diatto, ex Utita, ex Snia Meccanica (via Frejus 21-23, via Revello, via Cesana), progetto del 1905 di Pietro Fenoglio, soggetto a successive trasformazioni e ampliamenti. Si segnalano inoltre il palazzo per uffici SIP ex Stipel (corso Inghilterra, via Cavalli), su progetto di Ottorino Aloiso del 1966, edificio multipiano costruito sul lotto dell'ex mattatoio che in origine era rivestito in klinker azzurro, paramento sostituito nel 1980 con fasce piane grigie, alterando in maniera notevole l'aspetto del palazzo, e il Banco di Napoli (corso Racconigi, via Frejus) costruito negli anni quaranta del Novecento. Ai margini del quartiere, nel periodo post-unitario, è stato realizzata un'area destinata ai grandi servizi, che includeva le Carceri "Nuove", significativo esempio ottocentesco di edilizia carceraria a doppia croce, ispirato al sistema del panopticon, esito di un concorso progettuale indetto nel 1857, vinto dall'arch. Giuseppe Polani; la ex Casema Lamarmora, sita tra via Bixio e via Boggio 16, oggi sede del comitato e biblioteca di quartiere, costruita nel 1870-1871; il Mattatoio, il Foro Boario, altre caserme e poco distante il vecchio Ospedale Martini, poi trasferito a Pozzo Strada. Quest'area destinata ai servizi nella seconda metà dell'Ottocento, ospita attualmente il Palazzo di Giustizia "Bruno Caccia", sorto sul precedente impianto delle caserme Pugnani e Sani e il grattacielo Intesa-SanPaolo, progettato dall'arch. Renzo Piano tra il 2006 e il 2015, adiacente alla stazione ferroviaria di Porta Susa, oggetto di dibattito della politica locale, oggi inserito nello skyline torinese. Tra gli altri servizi, si segnala la stazione di Porta Susa, snodo ferroviario significativo di collegamento con Milano. |
6. Riconoscibilità logiche insediative |
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X | Riconoscibilità del nucleo originario |
X | Presenza di stratificazioni successive/demolizioni/lacune rispetto al nucleo originario |
Indicazioni specifiche |
Il quartiere conserva in maniera
consistente l'immagine ambientale e documentaria d'impianto,
mantenenendo l'aspetto originario degli edifici di matrice
novecentesca, anche grazie all'unicità delle architetture che
connotano l'ambito, che sono in gran parte di interesse
domentario e dunque sottoposte a tutela non solo da parte del
Piano Regolatore, ma anche della Soprintendenza. Tuttavia, a partire dagli anni novanta del XX secolo, questa zona ha subito una forte trasformazione, passando da una realtà più raccolta di quartiere signorile elegante, a quartiere di connessione con altri ambiti dall'aspetto più moderno e di maggiore fermento urbano. Questa trasformazione è particolarmente significativa nell'area meridionale dell'ambito in cui, in seguito alla demolizione di alcuni edifici del polo militare, dove erano siti il foro boario e il mattatoio, sono stati costruiti degli edifici di grandi dimensioni, come il Palazzo di Giustizia, che per morfologia e tipologia architettonica si rivelano alieni al tessuto edilizio originario. Tra gli altri interventi che hanno particolarmente cambiato la configurazione del quartiere vi è certamente quello riguardante la realizzazione della Spina Centrale, che ha modificato profondamente l'aspetto della stazione ferroviaria di Porta Susa e del tratto di corso Inghilterra, che si compone da controviale, viale centrale e ampi marciapiedi. In precedenza invece per raggiungere il centro e oltrepassare la stazione, era necessario percorrere il cavalcavia ferroviario. L'immagine urbana attuale dell'insediamento corrisponde all'espansione pianificata della città entro la cinta daziaria del 1853, in cui si distingue un tessuto edilizio omogeneo e principalmente con destinazione d'uso residenziale da reddito. |
7. Elementi di connessione con il territorio circostante |
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X | Relazioni con il sistema viario | Relazioni con il sistema idrico | |
X | Relazioni con il sistema ferroviario | Relazioni con il contesto territoriale |
Indicazioni specifiche |
Cit Turin, delimitato da corso Francia,
corso Inghilterra, un tratto di corso Vittorio Emanuele II,
corso Ferrucci, presenta una solida relazione con il sistema
viario, che lo collega agli altri quartieri adiacenti (quali
San Paolo, Cenisia, San Donato e il Centro), a cominciare
dalla sua perimetrazione che insiste su arterie
particolarmente significative nella viabilità urbana. Tra gli assi stradali principali, l'antica via di Francia (corso Francia), che parte da piazza Statuto (in orgine piazza dello Statuto), costruita tra il 1819 e il 1869 da Giuseppe Bollati, ha rappresentato nel tempo l'asse di riferimento e orientamento degli sviluppi urbani della città, consentendo l'espansione ordinata e parallela dei quartieri di San Donato e Cit Turin. Alcune delle direttrici viarie più significative dell'ambito attraversano o definiscono alcune piazze o larghi che ricoprono un ruolo importante di snodi all'interno della maglia viaria. Tra questi, sull'asse di via Principi d'Acaja, poi corso Francia, si individuano piazza Statuto, polo di collegamento con il Centro e San Donato, da cui si diparte corso Inghilterra; piazza Bernini, da cui si snodano i corsi Tassoni e Ferrucci, che collegano Cit Turin rispettivamente a Campidoglio e Cenisia; piazza Rivoli, importante snodo tra i corsi Lecce, Trapani e Vittorio Emanuele II, che collega l'ambito a Campidoglio, Cenisia, Parella. L'asse di corso Vittorio Emanuele II invece viene intersecato da piazza Adriano, slargo viario di grandi dimensioni, attraversato anche dalla direttrice di corso Francesco Ferrucci. L'ambito urbano di Cit Turin presenta una solida connessione con il sistema ferroviario, in quanto, lungo la sua delimitazione definita da corso Inghilterra, si trova la nuova stazione di Porta Susa, inaugurata nel 2013 come prolungamento e ampliamento della vecchia stazione costruita su progetto di Carlo Promis, che garantiva il collegamento prima con Novara e poi con Milano. Gli interventi messi in atto per la realizzazione della nuova stazione e le trasformazioni legate alle tratte ferroviarie e all'introduzione dell'alta velocità, hanno profondamente modificato l'aspetto, e di conseguenza la viabilità, del tratto dell'attuale corso Inghilterra. |
8. Vincoli e prescrizioni |
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X | P.R.G. | X | Soprintendenza |
X | P.P.R. | Altre tutele |
Indicazioni specifiche |
Esistono diverse aree all'interno dell'ambito vincolate dal P.P.R. in cui si riscontra la presenza di edifici vincolati secondo la legge 1497/39, situati lungo il limite nord dell'ambito, in corrispondenza di corso Francia. |
9. Norme urbanistico edilizie di attuazione |
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X | Inclusione nelle aree ZUT/ATS |
Indicazioni specifiche |
E' presente un'area di trasformazione in corrispondenza dell'asse di corso Inghilterra, che prosegue verso la stazione di Porta Susa, al limite sud-est dell'ambito. |
10. Descrizione e considerazioni (cronologie, comparazioni, riferimenti) |
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L'attuale asse di corso Francia, che corrisponde al tracciato della Strada Reale di Rivoli, progettata nel XVIII secolo
per collegare il castello di Rivoli con Torino,
costituisce elemento di interconnessione tra questa
direttrice verso ponente e i territori d'oltralpe e i
primi ampliamenti della città, dapprima in direzione sud e
poi est, lungo le attuali vie Roma e Po. Le espansioni
verso ovest infatti sono risultate a lungo ostacolate
dalla presenza della Cittadella che impone il vincolo di
non edificabilità nei territori circostanti; pertanto solo
in seguito allo smantellamento post napoleonico
(smilitarizzazione a partire dal 1858) del complesso
fortificato risulta possibile l'ampliamento in questa
direzione del tessuto edilizio, anche grazie alla coeva
costruzione della ferrovia di Novara (Porta Susa),
condizione che accentra nel suo intorno una serie di
servizi, infrastrutture e dunque nuove esigenze abitative,
in parallelo a una progressiva crescita demografica. In
questo periodo viene realizzata piazza Statuto, su disegno
dell'architetto Bollati, caratterizzata dal monumento
commemorativo alla realizzazione del traforo del Frejus,
che rappresenta una polarità importante, di cerniera tra
la porzione di città barocca e quella ottocentesca,
oggetto delle nuove espansioni urbane, orientate lungo gli
assi di via Cibrario e corso Francia. Sebbene però la
maglia sia stata concepita secondo un'organizzazione
ortogonale, la disposizione del costruito si sviluppa
invece in modo irregolare e disomogeneo, in cui si
alternano palazzine, villini, case da reddito, edifici
pubblici e stabilimenti produttivi. Tuttavia il tratto che
definisce il perimetro di Cit Turin, da piazza Bernini a
piazza Statuto, rivela un insieme di cortine edilizie di
pregio che definiscono in maniera ordinata gli isolati che
affacciano su corso Francia, situazione simile a quella
che si osserva lungo il tratto successivo fino a piazza
Rivoli all'incrocio con corso Vittorio Emanuele. Corso Francia dunque si impone come spartiacque tra due quartieri torinesi dove si osserva la più alta concentrazione di edifici rappresentativi del gusto liberty della città, attualmente ancora ben conservati, che consentono di avere uno scorcio di significativo interesse documentario del periodo a cavallo tra gli ultimi decenni dell'Ottocento e i primi anni Trenta del Novecento. All'interno dell'ambito di Cit Turin è infatti possibile osservare molteplici varianti stilistiche dell'Art Nouveau, talvolta integrate da declinazioni eclettiche e art deéo, che decorano le facciate di villini e palazzine signorili molto raffinate. In questo contesto lavorano alcuni dei più importanti architetti, ingegneri e maestranze che sperimentano differenti stilemi architettonici, con interessanti variazioni dipendenti dalla loro personale formazione professionale e dalle correnti artistiche più in voga in quel periodo, tra i quali si distinguono Pietro Fenoglio, Gottardo Gussoni, Annibale e Giorgio Rigotti, Giovanni Casalis, Giovan Battista Carrera da Magnano, Genesio Ermanno Vivarelli, Giovanni Gribodo, Giovanni Battista Carrera, Carlo Operti, Antonio Vandone di Cortemilia. |
11a. Documentazione cartografica storica |
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Antonio Rabbini, Mappa originale del Comune di Torino, detta “Catasto Rabbini”, 1866. ASTO, Riunite, Finanze, Catasti, Catasto Rabbini, ff. XVII, XXII. |
Tommaso Prinetti, Piano Regolatore Edilizio per la regione di S. Paolo, ad ovest della Città, fuori cinta, in correlazione ai piani regolatori interni, 1898-1901. ASCT, Serie 1K14 dopo f. 20. |
Comune di Torino, Piano Topografico del Territorio ripartito in Frazioni e Sezioni di Censimento, 1911. ASCT, Tipi e disegni, 64.8.17. |
Ufficio Municipale dei Lavori Pubblici, Pianta di Torino coll’Indicazione dei due Piani Regolatori e di Ampliamento rispettivamente delle Zone piana e collinare adottati dal Consiglio Comunale nel 1913, colle Varianti approvate successivamente sino a Maggio 1915, 1916. ASCT, Tipi e disegni, 64.6.8. |
Servizio Municipale dei Lavori Pubblici, Pianta di Torino coll’Indicazione dei due Piani Regolatori e di Ampliamento rispettivamente della Zona piana [...] e della Zona collinare [...] aggiornati colle Varianti deliberate successivamente sino a Giugno 1935 (terza variante piano 1908). ASCT, Tipi e disegni, 64/7/8/1-8. |
11b. Documentazione cartografica attuale |
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Piano Regolatore 1995. Tavv. 8b, 9a (Geoportale Comune di Torino). |
Ortofoto dell'ambito Cit Turin (Google Maps, 2021). |
12a. Documentazione storica |
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Casa Zorio, corso Francia 19, progetto di Antonio Vandone di Cortemiglia, 1905. |
Piazza Luigi Martini (piazza Benefica), cartolina 1955, Torino Piemonte Antiche Immagini - Collezione Tore Mattana (fonte: Museo Torino). |
Chiesa di S. Gesù Nazareno. |
Area dell'ex Foro Boario, 1977. ©Archivio Storico Città Torino (GDP sez I 1518E_008). |
Asilo infantile Elena d'Aosta, su progetto dell'ing. Antonio Vandone di Cortemiglia nel 1901. |
Casa Tasca, via Beaumont 3, su progetto di Giovan Battista Benazzo nel 1902-3. |
12b. Documentazione attuale |
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Casa Zorio, corso Francia 19, progetto di Antonio Vandone di Cortemiglia, 1905 (foto di Paola Boccalatte, 2014. Museo Torino). |
Mercato di Piazza Benefica, 2015. Città di Torino Area Commercio e Attività Produttive (fonte: Museo Torino). |
Asilo infantile Elena d'Aosta, corso Francia 139, via Villar Focchiardo (fonte: foto di Paola Boccalatte, 2014. Museo Torino). |
Grattacielo Intesa San Paolo, su progetto di Renzo Piano, costruito tra il 2006 e il 2015. |
13. Documentazione archivistica |
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14. Documentazione bibliografica |
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15. Sitografia |
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16. Compilazione e revisione |
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Compilatore scheda: | Giulia Bergamo |
Data compilazione: | Settembre 2021 |
Revisore scheda: | Chiara Devoti, Giulia Bergamo |
Data revisione: | Novembre 2021 |