Categoria | |
Circoscrizione / Circoscrizioni | 3 |
Quartiere / Quartieri | 13: Pozzo Strada |
1. Codifica complesso |
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Scheda / Schede | M_05 |
ID Edificio | |
Collegamento a scheda | In compilazione |
Vista aerea dell'ambito Pozzo Strada (Google Maps, 2022). |
2. Ubicazione |
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Foglio PRGC | 7- 8A- 12A |
Foglio | |
Particella | |
Cinta daziaria | Ambito attraversato dalla seconda cinta daziaria (1912-1930) |
3. Denominazione |
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Attuale | Circoscrizione 3, Pozzo Strada |
Storica | Puteo Stratae |
4. Periodizzazione |
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Fondazione impianto attuale |
Già borgo di antico impianto, l'attuale configurazione del quartiere viene a definirsi progressivamente e con successivi consolidamenti e processi di densificazione edilizia a partire dalle espansioni unitarie conseguite ai piani di urbanizzazione extracinta della seconda metà dell'Ottocento, fino al consistente, ma progressivo, sviluppo pianificato del Piano Unico Regolatore e d'Ampliamento del 1908, protrattosi fin quasi a metà XX secolo. |
Indicazioni specifiche |
L'indicazione del toponimo Pozzo di
Strada trova riscontro già nella cartografia di metà
XVIII secolo e corrisponde a un borgo prettamente agricolo e
di ridotte dimensioni localizzato lungo un breve tracciato che
si diparte dall'asse della Strada da Torino a Rivoli (oggi
corso Francia) in un sistema territoriale caratterizzato dalla
presenza di numerose cascine minori (tra cui la cascina Il
Palazzo) e ville di pregio (ad esempio la Tesoriera). Tale assetto permane, consolidandosi per tutto il corso del XIX secolo, e arricchendosi di alcuni elementi fondamentali quali la linea ferroviaria verso Susa e un sistema di canalizzazione delle acque (quale la Gora Porta) nella prima metà del secolo, il cimitero della Parrocchia di Pozzo Strada e la Polveriera della Tesoriera nei decenni successivi. Con l'attuazione dei programmi di pianificazione esterna alla prima cinta daziaria (1853-1912) e in particolare con gli interventi previsti per "la regione di San Paolo" (1898-1901) si assiste al tracciamento viario a reticolo regolare coerente con la persistenza del tracciato della Antica Strada di Rivoli, il quale dà origine al sistema composto da via Angrogna, via Frejdour, via Rubiana, via Cristalliera e a una lottizzazione regolare in affaccio alle vie per la costruzione di case prevalentemente unifamiliari e di villini con giardino. Tuttavia, è in seguito al Piano Unico Regolatore e d'Ampliamento del 1908 che viene definito un nuovo perimetro del borgo: permangono a nord il limite rappresentato da corso Francia e a sud quello della ferrovia Torino-Susa, mentre in direzione est vengono a definirsi i confini con le borgate San Paolo e Ceronda, rispettivamente corso Trapani e via Rubiana, e a ponente, con la barriera di Francia, si attesta la nuova cinta daziaria del 1912-1930. In questa fase risultano edificate, anche se parzialmente, le aree corrispondenti all'intersezione tra i corsi Francia e Peschiera e via Rubiana (area coincidente con il nucleo più antico dell'insediamento). Il reticolo stradale assume un andamento a scacchiera regolare, che ingloba tracciati precedenti e forma nuove vie, anche con demolizione di tessuto edilizio esistente (Vie Lera, S. Antonino, Beaulard, Corsi Monte Cucco e Trapani). Il reticolo viario viene completato intorno al 1916 e un processo di consolidamento definitivo del tessuto edilizio si origina nel primo quarto del secolo, per poi protrarsi con un significativo incremento edilizio nei due decenni successivi. A questa fase corrisponde anche l'insediarsi nell'area di grandi complessi industriali, tra cui, a titolo d'esempio, le Officine Viberti a sud di corso Peschiera tra i corsi Trapani e Montecucco e la Rimessa Tramvie Municipali all'angolo tra corso Trapani e via Monginevro. Anche il settore più periferico, in prossimità della cinta daziaria del 1912, subisce in quegli anni un notevole sviluppo urbano, incentrato sul Poligono del Genio ferrovieri e lo stabilimento della Venchi Unica, registrando un fenomeno di lottizzazione (attraverso piccoli appezzamenti extracinta) più intenso di quello che caratterizza le aree interne alla linea daziaria. Successivamente, nel secondo dopoguerra, il borgo è interessato da integrazioni e massicce sostituzioni edilizie. |
Data primo impianto |
Il nucleo originale di Pozzo Strada affonda le sue origini in epoca romana, essendo questa zona attraversata dalla strada che dalla Porta Segusina raggiungeva la Valle di Susa e le Gallie, e lungo la quale doveva già trovarsi una stazione di sosta (mansio). Nel XII secolo intorno alla cappella del Sanctum Sepulcrum de Puteo Statae, lungo l'antica via di Rivoli (attuale corso Francia) si registra la presenza di un primo aggregato urbano in un territorio prettamente agricolo. L'insediamento si consolida come borgo esterno (anche abbastanza lontano) alla bastionata della città dopo il trattato di Aquisgrana (1748) e rimarrà estraneo alle sorti urbane sino agli anni Ottanta del XIX secolo. |
5. Regime patrimoniale |
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Indicazioni specifiche |
L'ambito
analizzato si caratterizza per la presenza di un tessuto
edilizio prevalentemente residenziale declinato
diversamente nel corso dei secoli che ne hanno interessato
la definizione e su cui si innestano unità
produttivo-residenziali di matrice rurale e strutture
industriali di piccole e medie dimensioni. Tra le tipologie residenziali caratterizzanti l'ambito e legate alle sue vicende di sviluppo e trasformazione urbanistica riconosciamo alcuni villini risalenti alle fasi di urbanizzazione al primo quarto del XX secolo, ovvero edifici residenziali, uni o bifamiliari, realizzati su lotti con giardino, tra cui i due villini di gusto déco in corso Brunelleschi 7 int. 3 e corso Peschiera 355 int. 8, il progetto del 1927 in corso Francia 293-295 per la realizzazione di casette per impiegati e maestri municipali, il nucleo di villini dalle linee tardo liberty realizzati su lotti dalla pezzatura uniforme con piccolo giardino in via Pozzo Strada 11-13 e 18-20-22, simile anche all'insieme di residenze con giardini più ampi collocato tra via Quart 7 via Sacra San Michele 8 e via Sant'Ambrogio 8, o ancora le tre villette costruite tra il 1924 e il 1930 in via la Thuile 4, 6 e 12. Nell'insieme di queste realizzazioni si distingue la villa in via Bardonecchia 73 d'ispirazione tardo eclettica di proprietà della famiglia Gianoglio. Forme architettoniche proprie del gusto liberty trovano nell'ambito considerato riscontro anche in altre tipologie di edifici residenziali anche più modesti, come, ad esempio, il nucleo di case d'abitazione dalle derive tardo gotiche nell'isolato tra via Quarto dei Mille 13, e via S. Giorgio Canavese 2-10, le case unifamiliari risalenti agli anni 1925-1928 collocate in via Fidia 11 e via Bena 15, il comparto di case di civile abitazione che occupa diversi civici di via Claviere, il progetto del geometra Cesare Rossi per la palazzina di via Beaulard 20-22, o il più tardo complesso residenziale di corso Francia 221-223-225. In ambito residenziale si distinguono anche diverse iniziative di edilizia popolare, le prime risalenti agli anni Venti del Novecento, tra cui il Quartiere 28° destinato ai dipendenti delle Ferrovie dello Stato (via Cristalliera 17) e il Quartiere 15°, complesso del secondo periodo IACP (via Lancia 92-100, corso Trapani, via Monte Asolone), e un secondo gruppo, più consistente, risalente al secondo dopoguerra. A questo gruppo appartengono il complesso di case INCIS (corso Peschiera 296-298) con la relativa area di pertinenza, opera di edilizia popolare statale del 1953-1955, i due fabbricati costruiti nel 1950 per conto della GESCAL in via Monginevro e il Quartiere 27°, complesso IACP degli anni Quaranta in via Lancia 116. Un'ulteriore tipologia di edificio residenziale che connota il tessuto del borgo di Pozzo Strada è rappresentata dalle unità produttivo-residenziali in cui si riconoscono le cascine a uno e due piani fuori terra, sviluppate intorno ad un'aia rurale con un impianto prevalentemente a «corte chiusa», di cui rimangono importanti testimonianze come la settecentesca villa Lesna (via Monginevro 259), al confine tra Torino e Grugliasco, che ha dato il nome a tutta la borgata circostante. Se in questo caso i fabbricati rurali sono stati demoliti negli anni cinquanta del XX secolo, troviamo invece ben conservati e leggibili quelli annessi alla cascina Morozzo lungo la strada antica di Grugliasco o quelli legati alla grande cascina Teghillo lungo la strada di Pronda, caratterizzata anche dalla presenza di una palazzina padronale con giardini annessi. Lungo la medesima direttrice si segnala anche la cascina dei Padri di San Domenico, già cascina Bussone, datata 1775. Un così denso e articolato tessuto edilizio residenziale richiede la presenza di diversi edifici per ospitare servizi e funzioni pubbliche. In particolare, per quanto riguarda l'edilizia scolastica ,emerge la Scuola elementare Baricco costruita per volere del Comune di Torino tra il 1925 e il 1930 su progetto dell'ingegner Orlandini, e la sua attuale succursale ospitata nella Palazzina per servizi pubblici, ex sede ONMI, eretta nel 1936 con un linguaggio razionalista. Il tema dell'architettura religiosa è invece rappresentato principalmente dalla Chiesa della Natività di Maria Vergine a Pozzo Strada (via Bardonecchia 159), eretta nel 1712 sul sito della già documentata chiesa del XII secolo distrutta nel corso dell'assedio del 1706 dopo essere stata adibita a polveriera e dal pilone votivo con un'effige della Madonna, collocato tra via Bardonecchia e via Marsigli e eretto nel 1817. Altri importati edifici per i servizi sono rappresentati dalla caserma Cavour del Sesto Reggimento Genio Ferrovieri, costruita negli anni Trenta nell'isolato tra Corso Brunelleschi, Via S. Maria Mazzarello e Via Fornaca, con inserito tratto di Via Monginevro, dalla Rimessa ATM-GTT di corso Trapani 154, enorme tassello di 11.800 metri quadrati caratterizzato da un telaio spaziale in cemento armato e da una planimetria impostata sulla diagonale, realizzato nel 1928 dall'impresa Bertelé su progetto dell'architetto Mario Dezzutti e dell’ingegner Carlo Gariglio. Si segnala inoltre il Palazzetto dello sport progettato da Annibale Vitellozzi nel 1961, punto di riferimento per lo sport torinese. Come già anticipato, il tessuto urbano del borgo di Pozzo Strada nel tempo è stato caratterizzato da un processo che ha visto insediarsi sulla matrice rurale del territorio, diverse realtà produttive di piccole e medie dimensioni, che, pur avendo perso in gran parte la propria vocazione funzionale, ancora oggi connotano l'identità dell'area. Tra gli esempi più rappresentativi, posto molto esternamente al nucleo principale, e appena oltre la seconda cinta daziaria, a cerniera con la contigua borgata Parella (cui di fatto appartiene), si trova il complesso industriale della Venchi Unica, realizzato tra le due guerre mondiali per volere dell'industriale Gualino e su progetto dell'ingegner Corrado Gay, nell'isolato tra corso Francia, via De Sanctis e via Vandalino. Risalente agli stessi anni sono anche l'edificio industriale della SACSA (isolato tra Via Fidia e Via Mollieres), la fabbrica Orbis-Florio S.p.a. (via Beaulard 9), la sede della Società Silea ex-Bayer (largo Bardonecchia,) l'architettura per l'industria di gusto déco della FOD-Ceramica Ligure (Via S. Antonino 51, 55 - Via S. Ambrogio) o ancora la non lontana fabbrica della Società L.M.P. (Via S. Antonino 43, Via S. Ambrogio 21). Nel caso del fabbricato industriale costruito nel 1931 e intitolato alla S.p.a. INFIN (Via S. Ambrogio - Via S. Antonino) troviamo un esempio di tipologia industriale urbana di corrente tardo-razionalista, mentre la fabbrica S.p.A SOLEX, ex carburatori ZENITH si insedia nel quartiere già nel 1917 per subire in seguito numerosi ampliamenti, così come il complesso Capamianto edificato nel 1911 (edificio industriale e palazzina nell'isolato tra Corso Peschiera, Via Sagra S. Michele, Via S. Antonino), ampliato nel 1927, nel 1933 e ancora fino agli anni '50. |
6. Riconoscibilità logiche insediative |
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X | Riconoscibilità del nucleo originario |
X | Presenza di stratificazioni successive/demolizioni/lacune rispetto al nucleo originario |
Indicazioni specifiche |
L'immagine del tessuto edilizio che
costituisce l'ambito urbano di Pozzo Strada corrisponde al
fenomeno di espansione urbana tipico di una precisa stagione
culturale e sociale dei primi anni del Novecento, con
edilizia residenziale interrelata a strutture industriali di
piccole e medie dimensioni, una sommatoria di interventi
edilizi che nel corso del XX secolo hanno strutturato una
nuova zona della città inglobando l'edificato più antico
tipico dei territori rurali della prima fascia extraurbana.
Ritroviamo quindi a tratti un edificato minuto, inizialmente
caratterizzato da espressioni architettoniche modeste e
sobrie, legate appunto a tipi edilizi rurali. Proprio tale
edificato, dalla fine dell'Ottocento ai primi decenni del
secolo successivo, mantiene la sua dimensione contenuta
(tendenzialmente due o tre piani d'altezza) arricchendosi però
di aspetti compositivi e decorativi propri delle tendenze
stilistiche del periodo. Tracce dell'origine di borgo dell'area di Pozzo Strada insistono ancora oggi su via Rubiana, nel settore nord orientale dell'ambito, dove si possono riconoscere concezioni architettoniche e urbanistiche comuni ad altri nuclei circostanti, quali di via Cristalliera in connessione con borgata Cenisia o quello al di là di corso Trapani compreso nel perimetro di borgata San Paolo (da Borghi e borgate 2014, p. 210). Lungo l'asse storico dell'attuale via Bardonecchia si addensano gli edifici che meglio hanno conservato nel tempo i caratteri tipologici più significativi dell'aggregato edilizio formatosi a inizio Novecento, come le basse palazzine con affacci su corti interne. Si segnalano come particolarmente riconoscibili gli edifici borghigiani attestati su via Trecate, via Beaulard, via Borgone e via Sant'Agostino, incernierati proprio sull'asse storico di via Bardonecchia. Via Pozzo strada, in cui nel tratto tra corso Francia e corso Peschiera si riconoscono ancora palazzine di piamo Novecento, la cui minuta dimensione viene percettivamente enfatizzata dal confronto con il contorno urbano connotato da alti palazzi, conserva una dimensione ambientale che rimanda al passato grazie alla continuità delle alberatura e alla presenza di affacci su strada di diversi giardini pertinenziali e costituisce una sorta di cerniera con la più estesa area di Pozzo Strada costituita da un tessuto urbano in cui prevalgono edifici volumetricamente più imponenti e compositivamente meno coerenti, realizzati prevalentemente tra gli anni Sessanta e Settanta del Novecento. Liberi da schemi planimetrici precostituiti, secondo un approccio dell'impianto urbano aperto, questi edifici tendo a occupare interi isolati senza prediligere l'affaccio su strada. Un'ulteriore immagine ambientale differente si ritrova nel comparto urbano compreso tra corso Brunelleschi e il confine comunale, sviluppato in funzione dell'andamento della seconda cinta daziaria (attesta in corrispondenza dell'attuale via De Sanctis) dove si può osservare una periferia in cui costruzioni più recenti si affiancano senza sistematicità a sparuti edifici di inizio Novecento, spesso trasformati con interventi di disinvolta riplasmazione conservando solo l'impostazione volumetrica primitiva. |
7. Elementi di connessione con il territorio circostante |
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X | Relazioni con il sistema viario | Relazioni con il sistema idrico | |
X | Relazioni con il sistema ferroviario | Relazioni con il contesto territoriale |
Indicazioni specifiche |
L'ambito urbano considerato si idendifica
con l'area urbana definita a ovest dal confine comunale di
Grugliasco (in parte secondo l'andamento della strada della
Pronda), a sud dalla linea ferroviaria Torino-Modane, a est
dallo sviluppo di corso Trapani e di via Beaulard e da un
significativo tratto di corso Francia a nord. La relazione con
il sistema viario si rivela determinante per lo sviluppo del
borgo già dalle sue origini, in quanto proprio lungo l'antica
via di Rivoli, oggi corso Francia, già sovrapposta al
tracciato romano diretto verso le Gallie (in direzione del
Monginevro prima, e del Moncenisio successivamente), nel XII
secolo si addensa il primo aggregato urbano. L'impianto
originario del corso risale a un progetto settecentesco basato
su una precedente idea seicentesca volta alla costruzione di
un viale alberato in una fase in cui vengono intraprese le
opere di ampliamento e rettifica delle strade di collegamento
tra la città e le residenze sabaude esterne. Infatti, nel
XVIII secolo Michelangelo Garove, su incarico di Vittorio
Amedeo II, cura la realizzazione della strada di connessione
tra la città e il castello di Rivoli, affiancando
l'andamento della direttrice romana. In seguito, nell'ultimo
quarto del XIX secolo, il corso subisce ulteriori
rimaneggiamenti finalizzati all'inserimento dei binari della
ferrovia a scartamento ridotto di collegamento tra Torino e
Rivoli. La creazione della ferrovia incentiva l'insediamento
residenziale, ma anche di attività legate alla Polveriera
della Tesoriera di fronte all'omonima villa dall'altro lato del corso. Il tratto viario che si congiunge con piazza
Massaua viene ultimato solo nel 1956, contrariamente al tratto
cittadino che raggiunge piazza Bernini che assume la sua
conformazione attuale già negli anni Trenta. Questa importante
arteria rappresenta oggi uno dei segmenti stradali cittadini
di maggior convergenza di traffico urbano ed è utilizzata come
limite amministrativo della Circoscrizione 3, costituendo
idealmente un asse di simmetria per piazza Bernini e piazza
Rivoli in borgata Cenisia e per piazza Massaua proprio in
Pozzo Strada. Tra i principali tracciati stradali interessanti l'ambito troviamo anche, tangente all'asse storico di collegamento extraurbano di corso Francia, l'attuale via Bardonecchia, già strada antica di Rivoli e percorso di importanza intercomunale (fiancheggiato dal canale Gora) e poi direttrice di sviluppo di un settore di espansione del Novecento. Via Bardonecchia costituisce, inoltre, una traccia dell'antico sistema di strade interpoderali di adduzione alle cascine che caratterizza l'organizzazione territoriale dell'area in maniera strutturata già dal XVIII secolo. Corso Peschiera, altro asse viario di rilievo che oggi attraversa il tessuto urbano di Pozzo Strada, viene tracciato nel settore interessato, fino all'altezza di corso Brunelleschi, solo successivamente al Piano Regolatore Edilizio per la Regione di San Paolo approvato nel 1911, coerentemente con i piani di espansione urbana promossi in seguito al decadimento della prima cinta daziaria del 1853 (sostituita dalla seconda nel 1912). A questa fase corrisponde anche l'aggregazione urbana avvenuta tra il settore considerato e gli ambiti meridionali della borgata Parella, alla quale è saldato diagonalmente in corrispondenza di corso Monte Cucco. A metà del XIX secolo, come altri settori della città, l'area è interessata da una fase di intervento infrastrutturale caratterizzato dall'inserimento della ferrovia Vittorio Emanuele (ora Torino - Susa) che taglia il parcellare e provoca una cesura formale, ma non funzionale, tra le zone che vengono a trovarsi ai suoi margini. |
8. Vincoli e prescrizioni |
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X | P.R.G. | X | Soprintendenza |
X | P.P.R. | Altre tutele |
Indicazioni specifiche |
Esiste un'area vincolata dal P.P.R. in cui si riscontra la presenza di edifici vincolati secondo la legge 1497/39, lungo corso Francia. |
9. Norme urbanistico edilizie di attuazione |
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X | Inclusione nelle aree ZUT/ATS |
Indicazioni specifiche |
Sono presenti in maniera diffusa diverse aree di trasformazione urbana in corrispondenza dell'area Alenia. |
10. Descrizione e considerazioni (cronologie, comparazioni, riferimenti) |
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Il toponimo Pozzo Strada compare
per la prima volta in alcuni documenti del XII secolo che
fanno riferimento alla cappella del Sanctum Sepulcrum de
Puteo Stratae collocata lungo l'antica via di Rivoli e
intorno alla quale si insedia un primo aggregato urbano.
L'area conserva nel tardo medioevo una certa importanza grazie
alla presenza di un posto di osservazione di proprietà del
comune di Torino ceduto verso la metà del XV secolo ai monaci
camaldolesi, quando sorge anche un monastero dedicato a Santa
Maria del Sepolcro. Santa Maria di Pozzo Strada, sorta ai
margini delle mura della città di Torino è considerata una
delle parrocchie più antiche della città, e una sua prima fase
di vita si conclude nel 1706 con l'assedio francese, quando
questa viene adibita a polveriera e accidentalmente fatta
esplodere. Ricostruita già a partire dal 1712 a spese del
comune, la nuova chiesa viene intitolata alla natività di
Maria Vergine e consacrata nel 1777. L'area dell'ambito di
Pozzo Strada, come sottolineato da Amedeo Grossi già alla fine
del XVIII secolo, in età moderna si caratterizza per una
vocazione prevalentemente produttiva e un'organizzazione del
territorio dipendente dalla sua collocazione strategica lungo
la via di lunga percorrenza che, partendo dalla Porta
Segusina, attraversa l'attuale quartiere, oltrepassando in
successione anche Collegno e Grugliasco. Durante l'Ancien
régime il territorio lambisce la parrocchia di
Grugliasco e al suo interno vi sono edificate diverse ville,
cascine e unità agricole; l'intera area è sfruttata con
coltivazioni intensive anche grazie alla relativa vicinanza
con la Dora Riparia, dalla quale si diparte un sistema di
canali irrigui e di bealere. Anche nel caso di Pozzo Strada, come accaduto a Santa Rita e Mirafiori, a partire dalla seconda metà dell'Ottocento, si verifica una sorta di sovrapposizione tra il vecchio assetto territoriale a carattere agricolo e il tessuto urbano periferico, sicché la sopravvivenza degli edifici rurali è stata resa possibile solo in alcuni casi da vincoli che ne hanno preservato l'antica struttura architettonica, pur essendosi perduta la funzionalità produttiva. Tuttavia, l'ambito, caratterizzato anche da tessuti aggregativi residenziali di primo Novecento e dalla presenza di aree industriali, non è stato assunto tra gli elementi di valore storico ambientale, sia nello studio preliminare Qualità e valori (1992) sia nel P.R.G.C. di Torino (1995) perchè i suoi valori storico-ambientali erano stati reputati ormai troppo compromessi. |
11a. Documentazione cartografica storica |
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Topografo Piemontese, Carta topografica della Caccia, 1761-66. ASTO, Corte, Carte Topografiche Segrete, Torino, 15.A.VI rosso. |
Giovanni Battista Sappa, Ville impériale de Turin, in Département du Po, Arrondissement Communal & Canton de Turin, Plan géometrique de la Commune de Turin, Levé en exécution de l’arrêté du 12 Brumaire an II, Terminé le 12 Nivose an XIII, 1804-05. ASTO, Riunite, Finanze, Catasti, Catasto Francese, Torino, f. 12. |
Antonio Rabbini, Mappa originale del Comune di Torino, detta “Catasto Rabbini”, 1866. ASTO, Riunite, Finanze, Catasti, Catasto Rabbini, f. XXI. |
Ufficio Municipale dei Lavori Pubblici, Pianta di Torino coll’Indicazione dei due Piani Regolatori e di Ampliamento rispettivamente delle Zone piana e collinare adottati dal Consiglio Comunale nel 1913, colle Varianti approvate successivamente sino a Maggio 1915, 1916. ASCT, Tipi e disegni, 64.6.8. |
Servizio Tecnico Municipale dei Lavori
Pubblici, Pianta di Torino coll’Indicazione dei due Piani Regolatori e di Ampliamento rispettivamentedella Zona piana [...] e della Zona collinare [...] aggiornati colle Varianti deliberate successivamente sino a Giugno 1935 (terza variante piano 1908). ASCT, Tipi e disegni, 64.7.8/6. |
11b. Documentazione cartografica attuale |
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Piano Regolatore 1995. Tavv. 7, 8a, 12b. (Geoportale Comune di Torino). |
Ortofoto dell'ambito Pozzo Strada (Google Maps, 2021). |
12a. Documentazione storica |
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Cascina Lesna, cartolina s.d. (posteriore all'insediamento dei Francescani nel 1931) edita dai Frati Conventuali Francescani (O.F.M.C.) (Fonte: Museo Torino). |
Cascina Il Morozzo, primi decenni XX secolo. Fotografia dei primi anni Ottanta (Fonte: MuseoTorino). |
Scuola elementare Pietro Baricco, costruita nel 1926, ampliata già nel 1930, oggetto di bombardamenti nel 1942, e ulteriormente rinnovata e ampliata nel 1962, fotografia dei primi anni Ottanta del Novecento (Fonte: Museo Torino). |
Chiesa della Natività di Maria Vergine a Pozzo Strada (Fonte: Museo Torino). |
Via Francesco De Sanctis costeggiata dal muro di cinta dell'area Venchi Unica, 1961. (Archivio Storico Città Torino, GDP, sez I, 1441A_022). |
Ex piscina anni '30 in degrado presso il Parco Ruffini. Fotografia degli anni Cinquanta del Novecento (Archivio Storico della Città di Torino). |
Manifestazione per la bonifica dello stabilimento ex Capamianto. Fotografia dei primi anni Ottanta (Archivio Storico della Città di Torino). |
Fabbrica S.p.A. INFIN, costruita nel 1931, totalmente ridisegnata nel 1948 su progetto di Venanzio Guerci e recentemente sostituita da un complesso residenziale. Fotografia dei primi anni Ottanta del Novecento (Fonte: Museo Torino). |
Chiesa Natività Maria Vergine con addossato edificio fatiscente e piloncino votivo in centro strada. Fotografia anni Settanta del Novecento (Fonte: MuseoTorino). |
Autosalone Tesoriera, 1962 (Archivio Nazionale Cinematografico della Resistenza, Fondo Bertazzini, 001152A_002_s). |
12b. Documentazione attuale |
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Via Francesco De Sanctis angolo piazza Massaua (Fonte: foto di Paola Boccalatte, 2013. MuseoTorino). |
Giardino intitolato a Bambine e bambini vittime di Beslan, sorto in corrispondenza dell'area dello stabilimento ex Capamianto. (Fonte: foto di Claudia Messina, 2021. Immagini del Cambiamento). |
Cascina e cooperativa sociale Teghillo (Fonte: Francesca Talamini, 2015. Immagini del cambiamento). |
Chiesa Natività Maria Vergine con addossato edificio realizzato negli anni Settanta del Novecento (sede casa ospitalità Residenza Marsigli) e piloncino votivo avvicinato rispetto alla posizione originale in centro strada (Fonte: William Mongioi, 2021. Immagini del cambiamento). |
Corso Trapani con traffico elevato, fitte alberature lineari e sullo sfondo il sottopasso di piazza Rivoli (Fonte: Luca Davico, 2018. Immagini del cambiamento). |
Largo Bardonecchia, azienda Silea (Fonte: Luca Davico, 2015. Immagini del cambiamento). |
PalaRuffini, palazzetto dello sport all'interno del Parco Ruffini raffigurato in seguito agli interventi di consolidamento (Fonte: Martina Cantone, 2018. Immagini del cambiamento). |
Via Quarto dei Mille, strada affiancata da edificato compatto di matrice borghigiana (Fonte: Francesca Talamini, 2015. Immagini del cambiamento). |
13. Documentazione archivistica |
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14. Documentazione bibliografica |
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15. Sitografia |
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16. Compilazione e revisione |
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Compilatore scheda: | Chiara Benedetti |
Data compilazione: | Settembre 2021 |
Revisore scheda: | Chiara Devoti, Giulia Bergamo |
Data revisione: | Novembre 2021 |