Accordo di collaborazione tra Città di Torino e Politecnico di Torino

Studi e ricerche di comune interesse per sistemi caratterizzanti il tessuto urbano

Vanchiglietta

Categoria  
Circoscrizione / Circoscrizioni 7
Quartiere / Quartieri 8: Borgata Vanchiglietta
1. Codifica complesso
Scheda / Schede M_25
ID Edificio  
Collegamento a scheda In compilazione
Vista aerea dell'ambito Vanchiglietta (Google Maps, 2021).
2. Ubicazione
Foglio PRGC 9B, 10A
Foglio  
Particella  
Cinta daziaria Tra la prima (1853-1912) e la seconda cinta daziaria (1912-1930)
3. Denominazione
Attuale Vanchiglietta
Storica Vanchietta/Vanchiglia grossa/Borg dal fum
4. Periodizzazione
Fondazione impianto attuale
L'attuale impianto urbano dell'area identificata come borgata Vanchiglietta corrisponde a una fase di lottizzazione del territorio rurale oltre la barriera di Vanchiglia della prima cinta daziaria, avvenuta prevalentemente tra il secondo e il terzo decennio del Novecento, come infittimento ed espansione di una preesistente aggregazione di tardo ottocentesca con esiti urbanistici e edilizi omogenei e connotanti.
Indicazioni specifiche
Tra la seconda metà del XVIII secolo e la metà del XIX secolo il l’area attualmente riconosciuta come borgata Vanchiglietta risulta mantiene sostanzialmente i tratti di un territorio agricolo solcato da canalizzazioni e punteggiato da rade cascine, come conferma anche il Catasto Rabbini (1866). Solo a partire dagli ultimi decenni dell’Ottocento ha inizio uno sviluppo della borgata oltre il confine della cinta daziaria del 1853, intorno alla Barriera di Vanchiglia.
La cinta daziaria del 1853 crea una situazione particolare: essa taglia la zona di Vanchiglietta lungo l'attuale corso Tortona. Tale zona si sviluppa inizialmente a cavallo del limite daziario e proprio la presenza di questo determina un differente sviluppo urbanistico ed edilizio sia tra Vanchiglia e Vanchiglietta, sia tra le due parti in cui quest'ultima è divisa dalla cinta. La parte interna ospita fino dagli anni Settanta del XIX secolo prevalentemente edifici industriali. La zona esterna alla cinta è oggetto di lottizzazioni spontanee private a ridosso della porta daziaria. In particolare si riscontre nel tratto tra Barriera del Colombo e Barriera del Po una lottizzazione privata di due nuclei di edilizia residenziale, il primo a Nord dell'antico tracciato viario di via Mongrando e il secondo a Sud, a lambire il fiume Po nelle vicinanze della più antica Cascina Vanchiglietta e di coeve localizzazioni industriali. Tale fenomeno è rilevabile nel Piano Regolatore per prolungamento dei corsi e vie principali fuori la Cinta Daziaria [...], 1887 e dal piano settoriale approvato dal Consiglio Comunale nel 1901. A fine Ottocento il territorio limitrofo è caratterizzato dal fiume Dora che presenta ancora le due profonde anse rettificate solo successivamente, nel settore adiacente di Vanchiglia, non solo dalle preesistenti cascine, ma anche dal complesso del Gasometro di Vanchiglia e nell’area tra la bealera e il Po dall’insediamento delle Fornaci, nonché dall’apparire nei pressi della principale porta daziaria di un minuto tessuto edilizio.
La saldatura tra i due nuclei extra ed intra cinta avviene grazie al reticolo viario definito dal piano regolatore del 1908 di cui corso Belgio (da corso Regina al ponte di Sassi) viene a costituire l’asse portante coadiuvato da Lungo Dora Voghera e corso Antonelli. La lottizzazione, piuttosto minuta nel settore prossimo all’esterno dell’ex cinta daziaria, prevede invece lotti ampi nei restanti comparti. Appaiono edificati nuovi piccoli lotti residenziali, all’esterno della ex barriera così come nel settore occidentale del borgo Vanchiglia, intervallati da servizi e insediamenti produttivi.
Negli anni Trenta del XX secolo, il corso della Dora raggiunge l’assetto attuale e si consolida l’insediamento misto sviluppatosi sia nel settore tra i corsi Tortona e Brianza sia nel settore al confine occidentale della borgata; inoltre nuovi edifici residenziali su lotti minuti iniziano a occupare le aree a est di via Benevento.
Data primo impianto
Il primo impianto attestato nell'area dell'attuale borgata Vanchiglietta coincide con l’identificazione nella Carta topografica della Caccia (1761-1766) con il toponimo Vanchietta, di una consistente cascina a cui fa capo un’area intensamente coltivata lungo l’argine del Po e irrigata attraverso un sistema di canalizzazione delle acque. Il dato trova conferma anche nel catasto francese in cui la cascina viene riportata come Ferme Vanchia Grossa.
5. Regime patrimoniale
Indicazioni specifiche
L'ambito urbano considerato si caratterizza per un tessuto urbano caratterizzato da un’edilizia residenziale finalizzata ad accogliere i lavoratori richiamati dalla presenza nell’area e negli ambiti limitrofi, di attività produttive e che si articola attraverso un edificato di dimensioni e qualità architettoniche modeste nelle vie più interne e in parzialmente più significative in corrispondenza delle principali arterie stradali. Risultano significativi esempi di queste diverse tipologie di edifici il complesso residenziale di corso Tortona 14 risalente al primo quarto del Novecento e di carattere popolare, e l’edificio di civile abitazione costruito su progetto di Giovanni Gribodo neI 1908 in gusto decorativo art nouveau. Per quanto concerne architetture connessi a servizi diversi si ricorda in Vanchiglietta per gli edifici legati al culto la Chiesa di Santa Croce, costruita su progetto di Roero di Monticello a partire dal 1913 e oggetto di un bombardamento nell'estate del 1943, che causa lo scoperchiamento totale del tetto.
In stretta connessione con il settore urbano di Vanchiglietta si riscontra anche la presenza di alcune importanti realtà industriali, presenza che ha fortemente connotato lo sviluppo e la storia del quartiere, come la Società Anonima Consumatori Gaz-luce, dagli anni Sessanta del XIX secolo, Azienda Tranvie Municipali, tra corso Regina Margherita, via Fontanesi, via Ricasoli e via Porro, l'industria per macchine tessili Colongo in corso Tortona 50, e lo Schiapparelli del 1935.
L’ambito di Vanchiglietta è caratterizzato dalla stretta relazione con i fiumi Dora e Po e quindi dalla presenza di numerosi ponti e passerelle che li attraversano. In particolare sulla Dora si ricordano il Ponte Carlo Emanuele I o Ponte del Colombaro, così denominato perché situato in prossimità della barriera del Colombaro, in asse con corso Tortona e significativo esempio di ponte in cemento armato dell’inizio del Novecento realizzato nel 1902 dall’ingegner Giovanni Antonio Porcheddu utilizzando il metodo di François Hennebique, il Ponte Washington costruito nel 1932 dall’impresa Defilippi e il ponte Emanuele Filiberto che attraverso obliquamente il fiume con una sola campata in cemento armato, tra via Nievo e piazza Fontanesi, uno degli spazi pubblici più rilevanti dell’ambito. In corrispondenza del fiume Po invece si trovano il Ponte Sassi che collega corso Belgio e piazza Pasini, costruito tra il 1926 e il 1927 su progetto di Giuseppe Pagano Pogatsching (1896-1945) in tre campate di cemento armato decorate con semplici forme geometriche e la passerella ciclo-pedonale, tra piazza Chiaves e piazza Carrara, costituita da una elegante lama d’acciaio retta da due scultorei piloni in calcestruzzo armato.
Tra gli spazi pubblici più significativi per l’ambito considerato emergono le fasce verdi attrezzate lungo le aree fluviali e il mercato Chieti che si svolge in corso Chieti nel tratto tra corso Belgio e piazza Toti, considerato un punto di riferimento per i residenti.
6. Riconoscibilità logiche insediative
X Riconoscibilità del nucleo originario
X Presenza di stratificazioni successive/demolizioni/lacune rispetto al nucleo originario
Indicazioni specifiche
La fisionomia urbanistica della borgata, che si propone come il prolungamento dell’adiacente borgo Vanchiglia al di là di corso Tortona (sedime della prima cinta daziaria), risulta l’esito di schemi di pianificazione urbana che originati piano regolatore del 1906, approvato nel 1908, e che si articolano nelle sue varianti successive. Risulta da tale pianificazione urbana una maglia viaria che presenta in parte, un reticolo ortogonale e in parte un andamento stradale che asseconda l’andamento morfologico delle sponde fluviali che racchiudono l’ambito.
La presenza già a partire dalla seconda metà dell’Ottocento di insediamenti proto industriali nell’area origina l’addensarsi di un’edilizia residenziale finalizzata ad accogliere i lavoratori richiamati da quelle attività produttive, guidando la strutturazione di Vanchiglietta, con un edificato mediamente alto (circa cinque piani fuori terra) per gli affacci sulle principali arterie stradali, e di dimensione e qualità minori nelle vie retrostanti. Si tratta in molti casi di tessuti urbani organizzati in isolati chiusi con tipi edilizi residenziali e commerciali sviluppati sui fronti viari risalenti al primo decennio del Novecento sul supporto della pianificazione settoriale stabilita dal Consiglio Comunale del 1901, frammezzati, nella zona nord tipi edilizi residenziali risalenti all'ultimo quarto dell'Ottocento insediati al di fuori delle barriere della Cinta Daziaria del 1853, e a Sud, in parte dalla fascia fluviale del Po ed in parte dai tessuti aggregativi disomogenei di edilizia industriale. Il sottoambito tra via Pralungo e corso Tortona evidenzia il coesistere di edifici più modesti della borgata e quelli più grandi e architettonicamente più significativi che caratterizzano principalmente gli affacci sul corso. In alcuni settori, in particolare a Ovest, al di là del Corso Tortona, si riscontra la presenza di aree caratterizzate dalla localizzazione industriale, frammezzate ad edilizia sia residenziale che per servizi, disomogenee rispetto alla natura dell’ambito.
Le fasi di completamento della lottizzazione avvenute nel secolo scorso contribuito a definire caratteri architettonici misti, entro cui si sono tuttavia conservati alcuni segni dell’edificato primigenio. Un edificato che, in particolare nel settore incernierato su corso Belgio all’imbocco da corso Tortona, mostra tuttora singoli edifici o piccoli raggruppamenti di case che, pur differenziandosi per le timide scelte stilistiche che ne caratterizzano i decori dei fronti strada, sono accomunati dagli aspetti compositivi essenziali e dalla dimensione contenuta, che generalmente non oltrepassa i tre piani fuori terra. Nel settore a Sud di corso Belgio alcuni aggregati di edifici di borgata si mantengono a testimonianza di una dimensione ambientale passata, oggi del tutto isolata dal contesto, in cui emergono anche alti palazzi degli ultimi decenni.
La presenza di edifici di borgata nell'attuale tessuto urbano si disperde quasi completamente procedendo verso Est in direzione di corso Chieti, lasciando il passo ad un'area connotata da un’edificazione più recente, fatta eccezione per alcuni lacerti dell’antica configurazione ambientale ancora leggibili in piazza Toti.
7. Elementi di connessione con il territorio circostante
X Relazioni con il sistema viario X Relazioni con il sistema idrico
  Relazioni con il sistema ferroviario   Relazioni con il contesto territoriale
Indicazioni specifiche
L’ambito di borgata Vanchiglietta, perimetrato da corso Tortona a Est da Lungo Dora Voghera e dalla Dora Riparia a Nord e da Lungo Po Antonelli e dal fiume Po a Ovest e a Sud, presenta una forte connessione con il sistema viario in particolare per la presenza reticolo viario definito dal Piano Regolatore del 1908 di cui corso Belgio (dal corso Regina al ponte di Sassi), direttrice viaria progettata nel primo Novecento e realizzato fra le due guerre, costituisce l’asse principale, a cui si aggiungono corso Voghera a nord, che disegna le due rettifiche fluviali della Dora, e corso Antonelli. Completano la griglia portante del sistema viario in direzione Dora-Po gli attuali corsi: Farini, Tortona, Chieti che collega le piazze Toti e Chiaves, Romania e Cadore. Il corso Belgio (già denominato Graglia) risulta ancora oggi l’asse viario più importante della borgata: ha carattere terziario ed è servito da un’infrastruttura tranviaria; alcune vie risultano ortogonali al suo asse. Prima del tracciamento della direttrice di corso Belgio, è il lungopo Antonelli a fungere da strada primaria della borgata, come testimonia il fatto che alcune vie risultano ortogonali al suo asse viario.
Tra gli assi storici più rilevanti dell’ambito si segnala via Fontnesi, culminante nell’omonima piazza aperta sulla Dora, che costituisce il prolungamento fuori cinta di via Napione, per attraversare la Barriera di Vanchiglia, nodo urbano che innesca la formazione della borgata. Via Napione costituisce ancora un l’attuale collegamento in essere tra la borgata Vanchiglietta il borgo di Vanchiglia.
La porzione urbana compresa fra i corsi Belgio e Tortona e il lungodora Voghera presenta una maglia viaria che è ortogonale proprio a via Fontanesi e si raccorda, con andamenti spezzati, ai due corsi da cui è delimitata.
La borgata presenta anche una stretta relazione con il sistema idrico in quanto Vanchiglietta è la occupa la piana racchiusa fra il Po e la Dora, anticamente acquitrinosa. La relazione con i fiumi è oggi mediata dalla presenza del lungopo Antonelli dove il ponte Sassi attraversa il Po e del lungodora Voghera interrotto da numerosi ponti. Inoltre se gli schemi di pianificazione urbana dell’area contengono una maglia viaria caratterizzata in parte da un reticolo ortogonale, presentano nelle zone più vicine ai fiumi un andamento stradale che sembra voler attuare un confronto morfologico con le sponde della Dora e del Po.
8. Vincoli e prescrizioni
X P.R.G. X Soprintendenza
X P.P.R.   Altre tutele
Indicazioni specifiche
Esiste un'area all'interno dell'ambito vincolata dal P.P.R. in cui si riscontra la presenza di edifici vincolati secondo la legge 1497/39, situati lungo l'asta fluviale del Po, fino alla confluenza con la Dora.
9. Norme urbanistico edilizie di attuazione
X Inclusione nelle aree ZUT/ATS
Indicazioni specifiche
Nel settore considerato, il PRG vigente della Città di Torino classifica come Zona Urbane di Trasformazione gli ambiti 9.17_Mongrando_Pec, 9.19_Fontanesi, 9.21_Rivoira.
10. Descrizione e considerazioni (cronologie, comparazioni, riferimenti)
L’ambito di Vanchiglietta occupa la porzione di territorio pianeggiante racchiusa fra il Po e la Dora, anticamente acquitrinosa – la denominazione Vanchiglia potrebbe infatti derivare dal rimando alla valle dei giunchi o dei salici o al fango - ma molto fertile proprio per la quantità di acqua disponibile. In ragione di tale abbondanza idrica e della conseguente fertilità del suolo, l’area viene interessata dall’organizzazione e dallo svolgimento di attività prima agricole e poi manifatturiere, venendo ad assumere anche l’appellativo di Borg dal fum per la presenza di numerose fabbriche. Attualmente la vocazione principale del quartiere risulta invece quella residenziale con una significativa edificazione d’epoca recente al margine dell’ampio parco della Colletta dove Po e Dora si congiungono.
La zona Vanchiglietta, costituisce quindi una lingua di terra tra il Po e la Dora, e viene associata generalmente ed amministrativamente al quartiere Vanchiglia, sebbene di urbanizzazione più recente e di estensione più ampia. Nell’individuazione di Beni architettonici ambientali (1984) preliminare allo studio del Piano Regolatore di Torino poi non realizzato, l’ambito della borgata, perimetrato da corso Tortona, vie Mongrando e Gattinara, piazza Fontanesi, via Andorno, corso Chieti, piazza Toti, vie Oropa e Benevento, lungopo Antonelli, vie Cigliano, Varallo, Lessolo e Oropa, con un’appendice tra Lungopo Antonelli, corso perimetrato da corso Tortona, vie Mongrando e Gattinara, piazza Fontanesi, via Andorno, corso Chieti, piazza Toti, vie Oropa e Benevento, lungopo Antonelli, vie Cigliano, Varallo, Lessolo e Oropa, con un’appendice tra Lungopo Antonelli, corso Tortona, vie Varallo e Fiorano, viene classificato «di carattere ambientale con valore di bene». Analoga perimetrazione viene confermata anche nello studio su Qualità e valori (1992) che inserisce l’ambito tra i «Tessuti minori e lottizzazioni esterni alla cinta daziaria del 1853» individuandone come elementi di qualificazione anzitutto i tessuti edilizi del primo decennio del Novecento frammezzati a quelli della fine del secolo precedente esterni alla barriera daziaria, e quindi i rapporti con le fasce fluviali di Dora e Po e con il fronteggiante borgo Vanchiglia, oltre che con il complesso delle officine del gas.
11a. Documentazione cartografica storica
Topografo Piemontese, Carta topografica della Caccia, 1761-66. ASTO, Corte, Carte Topografiche Segrete, Torino, 15.A.VI rosso (il nord è in basso).
Antonio Rabbini, Mappa originale del Comune di Torino, detta “Catasto Rabbini”, 1866. ASTO, Riunite, Finanze, Catasti, Catasto Rabbini, f. XVIII.
Comune di Torino, Piano Topografico del Territorio ripartito in Frazioni e Sezioni di Censimento, 1911. ASCT, Tipi e disegni, 64.8.17.
Ufficio Municipale dei Lavori Pubblici, Pianta di Torino coll’Indicazione dei due Piani Regolatori e di Ampliamento rispettivamente delle Zone piana e collinare adottati dal Consiglio Comunale nel 1913, colle Varianti approvate successivamente sino a Maggio 1915, 1916. ASCT, Tipi e disegni, 64.6.8.
11b. Documentazione cartografica attuale
Piano Regolatore 1995. Tavv. 9b, 10a (Geoportale Comune di Torino).
Ortofoto dell'ambito Vanchiglietta (Google Maps 2023).
12a. Documentazione storica
Fiume Dora Riparia e il ponte Emanuele Filiberto di via Fontanesi. Anni Cinquanta del Novecento (Archivio Storico della Città di Torino. Fonte: MuseoTorino).
Vista sul Ponte Sassi, ex Ponte Principi di Piemonte (Foto storica. Fonte: MuseoTorino).
Chiesa di Santa Croce (foto storica. Fonte: MuseoTorino).
Ex Società Anonima Pettinatura Alta Italia, in Via Adorno (Foto di Agata Spaziante, 1997. Fonte: Immagini del Cambiamento).
12b. Documentazione attuale
Ponte Emanuele Filiberto (Foto di Edoardo Vigo, 2012. Fonte: MuseoTorino).
Ponte di Sassi, ex Ponte Principi di Piemonte (Foto di Edoardo Vigo, 2012. Fonte: MuseoTorino).
Chiesa di Santa Croce (Studio fotografico Gonella, 2012. Fonte: MuseoTorino).
Passerella pedonale Chiaves-Carrara sul fiume Po (Foto L&M, 2011. Fonte: MuseoTorino).
13. Documentazione archivistica
  • Topografo piemontese, Carta topografica della Caccia, 1761-1766, ASTO, Corte, Carte Topografiche Segrete, Torino, 15.A.VI rosso;
  • Amedeo Grossi, Carta Corografica dimostrativa del territorio della Città di Torino, 1791, Archivio Storico della Città di Torino, Collezione Simeom, SIM D1800;
  • Antonio Rabbini, Mappa originale del Comune di Torino, detta "Catasto Rabbini", 1866. ASTO, Riunite, Finanze, Catasti, Catasto Rabbini, f. XXVI;
  • Ufficio Lavori Pubblici Municipale, Carta Topografica del Territorio di Torino Divisa in sette fogli, [1879-98]. ASCT, Tipi e disegni, 64.8.
  • Comune di Torino, Piano Topografico del Territorio ripartito in Frazioni e Sezioni di Censimento, 1911. ASCT, Tipi e disegni, 64.8.17.
  • Ufficio Municipale dei Lavori Pubblici, Pianta di Torino coll'indicazione dei due Piani Regolatori e di Ampliamento rispettivamente delle Zone piana e collinare adottati dal Consiglio Comunale nel 1913, colle Varianti approvate successivamente sino a Maggio 1915, 1916. ASCT, Tipi e disegni, 64-8;
  • Ufficio Municipale dei Lavori Pubblici, Pianta di Torino coll'indicazione dei due Piani Regolatori e di Ampliamento rispettivamente delle Zone piana [...] e della Zona collinare [...] aggiornati colle Varianti deliberate successivamente sino a Giugno 1935 (terza variante piano 1908), 1916. ASCT, Tipi e disegni, 64/7/8/1-8;
  • Comune di Torino, Ufficio del Piano Regolatore, Studio Gregotti Associati, Piano Regolatore Generale, 1995, Settore Urbanistica del Comune di Torino.
14. Documentazione bibliografica
  • Abate Daga, Pietro, Alle porte di Torino: studio storico-critico dello sviluppo, della vita e dei bisogni delle regioni periferiche della città, Italia industriale artistica, Torino, 1926;
  • Politecnico di Torino, Dipartimento Casa Città, Beni culturali ambientali nel Comune di Torino, Vol. 1, Società degli ingegneri e degli architetti in Torino, Torino 1984;
  • Viglino, Micaela (a cura di), Storia e architettura della città, Atti delle Giornate di Studio, Beni Culturali e Ambientali nel Comune di Torino, Edizioni dell'Orso, Torino 1986;
  • Città di Torino, Assessorato all'Urbanistica, PRG, Qualità e valori della struttura storica di Torino, Torino 1992;
  • Bruzzone, Emanuele (a cura di), Torino una città incompleta, FrancoAngeli, Milano, 1992;
  • Magnaghi, Agostino, Monge, Mariolina, Re, Luciano, Guida all'architettura moderna di Torino, Lindau, Torino, 1995;
  • Sassi, Perino, Angia, Faraggiana, Giorgio, I trentasei ponti di Torino, Edizioni del Capricorno, Torino, 1995;
  • Magnaghi, Agostino, Tosoni, Piergiorgio, La città smentita. Torino: ricerca tipologica in ambiti urbani di interesse storico, Cortina, Torino, 1996;
  • Circoscrizione VII: Aurora, Vanchiglia, Madonna del Pilone - Città di Torino, Torino, 2000;
  • Il territorio della Confluenza. Viaggio nella Circoscrizione 7, Circoscrizione 7 - Città di Torino, Torino, 2004;
  • Davico, Pia, Devoti, Chiara, Lupo, Giovanni Maria, Viglino, Micaela, La storia della città per capire | il rilievo urbano per conoscere, Borghi e borgate di Torino, Politecnico di Torino, Torino 2014;
  • Miletto, Enrico, Sasso, Donatella, Torino '900. La città delle fabbriche, Edizioni del Capricorno, Torino 2015, pp. 130-137.
16. Compilazione e revisione
Compilatore scheda: Chiara Benedetti
Data compilazione: Dicembre 2021
Revisore scheda: Chiara Devoti, Giulia Bergamo
Data revisione: Gennaio 2023