AMBITI

Gli ambiti ricalcano assai maggiormente la logica che aveva guidato l’interpretazione della città proposta ne Beni culturali ambientali nel Comune di Torino, 1984.
In quella sede, tuttavia, l’intera città era stata divisa in ambiti, mentre l’attuale proposta ricalca maggiormente il lavoro organizzato dal gruppo di ricerca (coordinatori ancora Vera Comoli e Micaela Viglino) che aveva portato alla redazione dei cosiddetti “Quaderni del Piano” che accompagnavano il PRG vigente (in particolarità Qualità e valori della struttura storica di Torino del 1992).
Infatti non si tratta di tutti i possibili ambiti, ma di alcune porzioni, all’interno dei macroambiti che, in ragione della loro evidente riconoscibilità, della funzione fondativa rispetto al macroambito, oppure al contrario della separatezza rispetto ad ambiti vicini, pur senza che si possa prescindere dall’inserimento nel contesto del macroambito di riferimento. Altri ambiti rappresentano anime diverse e in dialogo tra loro all’interno del medesimo macroambito, come per esempio nel caso di Crocetta e San Secondo, considerati come un unico macroambito, ma poi con due schede separate, o per l’area di Italia ’61, evidentemente connotata da caratteristiche sue specifiche, solo per dare qualche indicazione di massima.
Gli ambiti nel contesto di AnaTOmia Urbana vanno quindi considerati prevalentemente come delle specificazioni conoscitive, su base sempre storica, all’interno di una porzione urbana che può essere anche molto estesa, come è appunto un macroambito.

  • Borgata Lesna
  • Filadelfia
  • Rebaudengo
  • Italia 61
  • Cimitero Parco
  • Gerbido
  • Torino Esposizioni
  • Continassa
  • Ambito cerniera 1 (tra Falchera e Abbadia di Stura)
  • Ambito cerniera 2 (tra Vallette-Continassa e Lucento)
  • Ambito cerniera 3 (tra S. Paolo e Crocetta)
  • Ambito cerniera 4 (tra Crocetta e San Salvario – scalo ferroviario)