Accordo di collaborazione tra Città di Torino e Politecnico di Torino

Studi e ricerche di comune interesse per sistemi caratterizzanti il tessuto urbano

Oltre Stura

Categoria  
Circoscrizione / Circoscrizioni 6
Quartiere / Quartieri Villaretto
1. Codifica complesso
Scheda / Schede M_30
ID Edificio  
Collegamento a scheda CA_010, CA_031, CA_034, CA_041, CA_049, CA_056, CA_070, CA_078, CA_087, CA_090, CA_093
Ortofoto del macroambito Oltre Stura (Bing Maps, 2023).
2. Ubicazione
Foglio PRGC 1, 2a, 2b
Fogli di mappa catastale 1001-1011, 1029-1035, 1037-1038
Particella  
Cinta daziaria All'esterno del perimetro di tutte le cinte daziarie
3. Denominazione
Attuale Oltre Stura, Basse di Stura, Rostia, Villaretto
Storica  
4. Periodizzazione
Fondazione impianto attuale
L'assetto urbano attuale dell'area del macroambito Oltre Stura è l'esito della stratificazione di insediamenti rurali, impianti industriali oltre che impianti di stoccaggio di rifiuti solidi urbani e attività estrattive. L'area qui identificata con il toponimo di Oltre Stura, rappresenta la porzione di territorio appartenente amministrativamente al Comune di Torino compresa tra il fiume Stura (a sud), il limite comunale (a ovest e a nord) che divide Torino da Venaria Reale, Borgaro e Mappano, l'autostrada Torino-Caselle (a est). L'ambito territoriale comprende aree ricadenti all'interno dei quartieri (così come individuati e perimetrati da Beni Culturali e Ambientali del Comune di Torino) segnalati sotto i toponimi di 16. Lanzo-Madonna di Campagna, 17. Borgata Vittoria e di 19. Falchera-Rebaudengo-Villaretto.
E' consuetudine affermare che la Cascina La Bellacomba abbia origini medievali, nonostante si collochi in un'area soggetta a fenomeni alluvionali che nei secoli hanno caratterizzato il regime del torrente Stura e hanno dissuaso in tutta l'area del macroambito la formazione di stabili insediamenti antropici. Questa informazione potrebbe pur tuttavia suggerire un indizio dei primi nuclei rurali fondati in quest'area. Più supportata invece è la fondazione del Villaretto, insediato a partire dal XVI secolo.
Indicazioni specifiche
L'area si caratterizzava prevalentemente per lo sfruttamento a fini agricoli: la Carta Topografica della Caccia (1761-66) testimonia locali tentativi di attinzione delle acque del torrente a fini irrigui. La stessa fonte mostra l'ingente presenza di aree boscate sulla sponda orografica sinistra del torrente, atta a minimizzare gli effeti dei frequenti eventi alluvionali. L'impianto rurale del territorio, riplasmato sin dal Medioevo, così come testimonato da alcuni insediamenti ricondotti a tale periodo, vede il suo sviluppo in questa porzione di territorio prettamente a partire dal XVI secolo, con la fondazione di impianti aggregativi formati da edifici a corte di carattere rurale. Questi insediamenti costituiscono i poli funzionali in grado di gestire, e nei secoli di trasfomare, un territorio geomorfologicamente omogeneo privo di particolarità orografiche o di elementi naturali tipizzanti. Oltre alla già menzionata La Bellacomba, considerata una delle più antiche cascine a corte della zona, occorre segnalare il nucleo rurale del Villaretto, rilevante esempio di forma insediativa nata dalla giustapposizione di più strutture a corte. In correlazione con quest'ultimo insediamento sono sorte alcune strutture utili alla gestione e allo sfruttamento del territorio a fini prettamente rurali. Così come già testimoniato dal catasto napoleonico, alla presenza di coltivi si alternavano ampie aree arborate, diffuse specialmente presso il corso del torrente Stura, piantumate proprio onde mitigare le esondazioni al di fuori del suo letto ondiforme e irregolare. Le cartografie storiche illustrano infatti il corso d'acqua secondo rami irregolari che lasciavano spazio a numerosi atolli di terra o addirittura larghe fasce di terreno non produttivo. Lo sfruttamento a fini agricoli ha dato origine, come già si diceva, a taluni insediamenti rurali a corte, per lo più oggi ancora leggibili e individuabili. Di questi solo pochi mantengono l'originaria funzione rurale, molti hanno visto mutata la relativa destinazione d'uso, talvolta divenuta anche a carattere industriale. Taluni di questi invece versano in grave stato di abbandono e si contano almeno due casi già collabenti. Il torrente Stura rappresenta l'elemento strutturante: il corso irregolare di questo, i suoi frequenti fenomeni alluvionali, così come l'imprevedibilità delle sue piene ha da sempre condizionato le attività antropiche sorte nelle vicinanze del corso d'acqua, dissuadendo l'inserimento, in epoca moderna di qualsivoglia forma di attività proto-industriale nei suoi pressi. Gli stabilimenti industriali sorgono infatti solo nel tardo Novecento, concentrati prevalentemente nella zona industriale Rostia, a debita distanza dal corso d'acqua. La discarica Basse di Stura ha minato in tempi recenti lo sfruttamento rurale dell'area, condizionando la qualità ambientale della fascia di territorio limitrofa al corso della Stura così come elidendo o tombando alcuni canali artificiali nati a fini irrigi (vedasi La Gora del Mulino del Villaretto oggi intubata per un lungo tratto). Decisivo l'impatto sul territorio operato dall'infrastruttura viaria nata in relazione alla tangenziale nord della città, sorta tra il 1969 e il 1976, alla quale in tempi più recenti si è aggiunto il tracciato dell'Autostrada Torino-Caselle. L'unico polo religioso è rappresentato dalla chiesa di San Rocco, priva di titolo parrocchiale, che costituisce uno dei fulcri del nucleo del Villaretto.
Data primo impianto
I primi nuclei insediativi risalgono al XVI secolo, ciò nonostante alcune fonti riconducono la fondazione della Cascina La Bellacomba al Medioevo.
5. Regime patrimoniale
Indicazioni specifiche
La composizione degli usi e delle coperture attualmente presenti nel sito è caratterizzata da una forte disomogeneità: attività antropiche residenziali, produttive che convivono con una vasta porzione di territorio in cui sono presenti attività gravitanti intorno alla discarica, così come suoli agricoli seminativi, prati e pascoli legati alla presenza delle cascine, aree verdi urbane. Oltre a tali attività antropiche, ancora si presentano suoli con vegetazione sia spontanea siaripariale, estesi lungo il limite del torrente Stura. A quanto sopra si aggiungono taluni specchi d'acqua che, effetto di attività antropiche, sono segnati dalla presenza di vegetazione spontanea lungo le sponde. Da segnalarsi con evidenza il sistema infrastrutturale che frammenta l'area generando forti discontinuità, a partire dalla tangenziale nord che qui si impone con la presenza di tre svincoli (Borgaro, Caselle e Falchera) e l'Autostrada Torino-Caselle che alla precedente è correlata mendiante un articolato sistema di svincoli. Si aggiunge il sistema viario che percorre l'area in direzione nord-sud rappresentato da strate provinciali (Strada dell'Aeroporto - Via Lanzo e SP 501) e strade comunali (quali Strada del Villaretto). Dal punto di vista morfologico, l'area si presenta con una globale conformazione piana ove l'unico rilievo significativo è rappresentato dalla discarica, che emerge lungo il corso del torrente Stura, con la sua peculiare elevazione a gradoni. Gli insediamenti residenziali si collocano all'interno del sistema produttivo dell'area Rostia o reimpiegando le antiche strutture rurali; assai limitati i casi di nuove costruzioni edificate nel corso degli ultimi decenni. Degna di nota pur tuttavia è la presenza, e assai significativa, di campi nomadi, che in quest'area si articolano su tre grandi insediamenti: il primo, accessibile da Via Germagnano, è stato oggetto di procedure di sgombero messe in atto dall'Amministrazione comunale nell'anno 2020, le quali però ad oggi non hanno ripristinato l'area, assai vicina al rilievo della discarica e alle anse del torrente. Due ulteriori insediamenti compaiono invece più ad ovest, raggiungibili da Strada dell'Aeroporto, anche qui attigui al corso del torrente e frammentati dalla tangenziale nord che divide il campo più a sud (detto Campo nomadi Stura di Lanzo) dal campo più a nord, già ricadente per lo più nel territorio amministrativo di Borgaro Torinese.

Gli edifici a corte di carattere rurale hanno rappresentato per secoli i poli funzionali atti alla gestione del territorio. Tra questi occorre segnalare il nucleo rurale del Villaretto, valido esempio di forma insediativa nata dalla giustapposizione di più strutture a corte. In correlazione con quest'ultimo insediamento sono sorte alcune strutture utili alla gestione e allo sfruttamento del territorio a fini prettamente rurali, e tra queste occorre annoverare:
  1. Il Mulino del Villaretto (Scheda CA_090)
  2. Cascina Il Seminario (Scheda CA_078)
  3. Cascina La Nobella (Scheda C_070)
  4. Cascina Il Cascinotto (Scheda CA_087)
Il territorio vede poi la presenza di numerosi lacerti rurali, alcuni dei quali ancora riconoscibili nella loro originaria conformazione e individuabili all'interno di contesti ancora pienamente sfruttati a fini agricoli. Tra i complessi ancora riconoscibili e individuabili occorre annoverare:
  1. Cascina La Bellacomba (Scheda CA_034)
  2. Cascina La Marmora (Scheda CA_049)
  3. Cascina La Nuova (scheda CA_056)
  4. Cascina Il Francese (scheda CA_010)
  5. Cascina Il Vigitello
Alcuni di questi complessi sono stati assimilati entro l'area produttiva Rostia nata negli ultimi decenni del Novecento, che prende nome dalla più vasta cascina ancora presente, tra questi si segnalano, degni di interesse:
  1. Cascina Barale
  2. Cascina Il Rostia (Scheda C_031)
Compaiono poi nella stessa area forme insediative, fondate a fini prettamente rurali, di più modesta entità, alcune delle quali identificate sin dal XIX secolo con il toponimo di "Cascinotto", tra questi occorre segnalare:
  1. Cascinotto Ferla - Bertoglio (Scheda C_041)
  2. Cascina Varetto (Scheda C_093)
6. Riconoscibilità logiche insediative
X Riconoscibilità del nucleo originario
X Presenza di stratificazioni successive/demolizioni/lacune rispetto al nucleo originario
Indicazioni specifiche
 
7. Elementi di connessione con il territorio circostante
X Relazioni con il sistema viario X Relazioni con il sistema idrico
  Relazioni con il sistema ferroviario X Relazioni con il contesto territoriale
Indicazioni specifiche
Il sistema viario di antica formazione risponde a logiche prettamente rurali, non attenendosi, almeno secondo le apparenze, a disegni o allineamenti specifici. La presenza dei nuclei rurali ha condizionato la formazione del sistema viario, attento a collegare i puntuali insediamenti con percorsi dagli andamenti curviformi o mistilinei, apparentemente privi di disegno latente. Parallelamente la distribuzione dei complessi rurali pare rispondere a un tentativo di insediamento secondo logiche di equa densità su tutta l'area di interesse. Talune assi viari si collocano in ortogonalità al letto del torrente, il cui andamento irregolare ha indotto il tracciamento di questi a plurime soluzioni tra loro non allineate. La principale direttrice è rappresentata oggi da strada dell'Areroporto, raccordata a sud, oltre il corso della Stura, alle vie Sansovino e Reiss Romoli - ai primi dell'Ottocento detto Chemin dit de la Campagne - mediante opere recenti di superarmento del corso d'acqua. Tra queste occorre ricordare in quest'area il ponte di Strada dell'Aeroporto (opera in calcestruzzo armato ordinario articolato su nn. 6 campate edificato nel 1963 a cura e spese della Provincia di Torino), il ponte dell'autostrada Torino-Caselle -Raccordo RA10- già detto ponte della Direttissima per Caselle (opera in sei campate formate da travi prefabbricate, edificato nel 1979 su progetto dell'Ufficio Tecnico dell'Azienda Nazionale Autonoma della Strada - A.N.A.S.) e il ponte della tangenziale sullo stesso torrente, condiviso tra i territori comunali di Borgaro e di Torino.
Sotto il profilo idrico, il corso del torrente Stura ha condizionato, come già si segnalava, gli insediamenti antropici, così come l'estensione territoriale di quest'area, mutata al variare nel tempo della conformazione del letto della Stura, che come dimostra la cartografia storica, ha subito notevoli variazioni negli ultimi secoli. Alcuni canali artificiali, significativi anche se non numericamente rilevanti, nello specifico bealere, solcano questo macroambito e tra questi occorre segnalare la già menzionata gora del Mulino del Villaretto, talvolta identificata sotto il titolo di bealera La Sturetta, e la gora Sturetta che come già si segnalava percorre il limite amministrativo del territorio comunale a confine tra Borgaro e Torino, cui si aggiungono invasi minori, per lo più caduti in disuso, quali il rio Lamarmora, oggi di poco rilievo. Punteggiano il territorio taluni specchi d'acqua, originatisi per lo più nella costruzione delle grandi infrastrutture viarie; tra questi occorre menzionare l'invaso noto come L'isola del Pescatore (individuato dal Piano Paesaggistico quale lago di cava), ai quali si aggiungono gli invasi che perimetrano il rilievo della discarica.

Dal punto di vista territoriale, l'area gravita sotto il profilo dei servizi, per vicinanza, ai centri abitati di Borgaro e del neonato comune di Mappano. Anche il servizio scolastico, così come quello parrocchiale, non è più attivo nel nucleo del Villaretto, nonostante la presenza dell'edificio scolastico per l'istruzione elementare, oggi disattivato, già costruito negli anni 1889/90 su progetto dell'ing. Velasco per conto del Comune di Torino. E' assai più breve, infatti, il tragitto che collega quest'area ai due comuni sopra menzionati, rispetto alla strada da compiersi per raggiungere la città oltre la Stura.
8. Vincoli e prescrizioni
X P.R.G. X Soprintendenza
X P.P.R. X Altre tutele
Indicazioni specifiche
Il Piano paesaggistico Regionale, confermando l'appartenenza di tutta l'area al macroambito Paesaggio urbanizzato della piana e della collina di Torino (tavola P6), compie negli Ambiti e Unità di Paesaggio (tavola P3) una netta distinzione tra l'area a nord della tangenziale, individuata quale area Rurale/insediato non rilevante alterato, e quanto presente a sud della stessa, identificata quale Urbano rilevante alterato. Lo stesso limite della tangenziale offre l'espediente per perimetrare l'Area contigua della fascia fluviale del Po-tratto torinese comprendente altresì tutto il rilievo artificiale della discarica (vedasi tavola P4 del Piano). La protezione legata alla ZPS Paesaggio urbanizzato della piana e della collina di Torino non raggiunge quet'area, arrestandosi all'altezza del ponte su corso Giulio Cesare. Vigono tutte le protezioni legate ai corsi d'acqua, individuate anche dalla tavola P4 del medesimo Piano, che con l'inviluppo dell'area Zona fluviale allargata mette in luce un significativo allargamento dell'area soggetta a vincolo, tanto da lasciare immaginare che tale ampliamento si leghi a potenziali fenomeni alluvionali interessanti tanto il torrente quanto una estesa area attigua. Il Piano è attento altresì alla segnalazione degli Elementi caratterizzanti di rilevanza paesaggistica, individuando sotto questa protezione il Complesso del Villaretto così come la Cascina Lamarmora, individuata tra i Sistemi di testimonianze storiche del territorio rurale. Ben perimetrate sotto il profilo cartografico tra le Morfologie insediative le Aree minerarie/impianti estrattivi poste in adiacenza della Discarica. Taluni complessi rurali sono altresì segnalati in medesimo Piano quali elementi caratterizzanti il territorio, così come vige una Dichiarazione di interesse per casi architettonici singolari, quali la scuola elementare del Villaretto (ai sensi dell'Art. 10 del D.Lgs 42/2004 risulta vincolata la scuola elementare del Villaretto, sotto il titolo di Ex Scuola Ambrosini).
9. Norme urbanistico edilizie di attuazione
X Inclusione nelle aree ZUT/ATS
Indicazioni specifiche
Due aree comprese nella zona industriale Rostia sono annoverate quali ZUT e specificatamente, ma singolarmente, Attività produttiva e Eurotorino - Parco tecnologico.
10. Descrizione e considerazioni (cronologie, comparazioni, riferimenti)
 
11a. Documentazione cartografica storica
Ignoto topografo piemontese, Carta topografica della Caccia, Torino, 1760-1766. AST, Corte, Carte topografiche segrete, 15 A VI rosso.
 
11b. Documentazione cartografica attuale
Piano Regolatore 1995. Tav. 2a (Geoportale Comune di Torino).
Ortofoto del macroambito Oltre Stura (Google Maps, 2023).
12a. Documentazione storica
Chiesa di San Rocco nel nucleo del Villaretto in una foto d'epoca, come appariva prima dei restauri (Fonte: MuseoTorino).
L'airale interno della Cascina Bellacomaba in una foto d'epoca (fonte: MuseoTorino).
L'edificio scolastico ancora oggi presente nel nucleo del Villaretto, in una foto d'epoca (fonte: MuseoTorino).
12b. Documentazione attuale
Vista d'insieme dell'area limitrofa alla cascina Il Francese. Si notino in primo piano i coltivi dietro ai quali spicca l'insediamento produttivo, mentre sullo sfondo emrege il rilievo artificiale della discarica. Foto: G. Bronzino e F. Pagliaro.
Le lunghe teorie di alberi che ancora localmente identificano i viali di accesso alle cascine, qui evidenti presso la cascina La Nuova. Foto: G. Bronzino e F. Pagliaro.
La coesistenza tra i lacerti rurali e le nuove infrastrutture viarie atte alla circolazione veloce, qui evidente presso la cascina La Marmora. Foto: G. Bronzino e F. Pagliaro.
Un tratto rappresentativo del corso della bealera Sturetta che sancisce il limite amministrativo tra i comuni di Torino e Borgaro, qui nella ripresa fotografica nella porzione lambente il centro produttivo Rostia. Foto: G. Bronzino e F. Pagliaro.
I grandi complessi rurali compresi tra le maglie del sisema viario, come nel caso qui rappresentato dalla cascina Il Vigitello, compresa nell'area tra due svincoli stradali. Foto: G. Bronzino e F. Pagliaro.
Uno degli esempi di assimilazione delle strutturali rurali all'interno del tessuto industriale, qui evidente nel caso della cascina Il Rostia, un tempo nominata cascina Stroppiana, che ancora oggi si erge presso uno dei tanti canali irrigui che solcavano quest'area. Foto: G. Bronzino e F. Pagliaro.
13. Documentazione archivistica
  • Archivio Storico della Città di Torino, Coll. V, vol. 1063 (Nuova, 1445), f. 96r.
  • Archivio Storico della Città di Torino, Coll. V, vol. 1079 (Nuova, 1464), ff. 64r, 83r.
  • Archivio Storico della Città di Torino, Coll. V, vol. 1082 (Pusterla, 1464), f. 33r.
  • Carlo Bosio, Corso del Fiume Stura e suoi brachj, principiando dal porto della Città, sino all’imbocco del fiume Po, sotto al Parco, con la dessignazione e quantità de’ beni di cadun Particolare, che doverebbero concorre nelle spese per tenere detto fiume del suo letto, 1768, ASCT, Tipi e Disegni, TD rot.12.A.
  • Carta Topografica della Caccia, 1760-1766, ASTo, Corte, Carte topografiche segrete, Torino, 15 A VI Rosso.
  • Plan Geomêtrique de la Commune de Turin, 1805, ASTo, Riunite, Catasti, Catasto Francese, Allegato A, Mappe del Catasto Francese, Circondario di Torino, Mandamento di Torino, Torino.
  • Carta dei Distretti riservati per le Regie Cacce divisa in sette parti, 1816, ASTo, Corte, Carte Topografiche per A e B, Torino, Torino 26.
  • Andrea Gatti, Catasto Gatti, 1820-1830, ASCT, CAG, sez. 1-2.
  • Andrea Gatti, Colonnario Territoriale, 1820-1830, ASCT, COLL TER, sez.2 , art. 35-42.
  • Antonio Rabbini, Topografia della Città e Territorio di Torino, 1840, ASCT, Collezione Simeom, SIM D1803.
  • Antonio Rabbini, Mappa originale del Comune di Torino, 1866, ASTo, Sezioni Riunite, Catasti, Catasto Rabbini, Circondario di Torino, Mappe, distribuzione dei fogli di mappa e linea territoriale, Torino.
  • Istituto Geografico Militare, Carta IGM, 1974, ASCT, TD 64.7.11.
  • Città di Torino, L'ingegnere capo della Città, Pecco, Pianta della Città e Borghi di Torino colle sue adiacenze, 1862, ASCT, Serie 1K, Decreti Reali, 1848-1863, n.11, tav 295.
  • Istituto Geografico Militare, Pianta della città e borghi di Torino, 1881, ASCT, Foglio n.56 della Carta d'Italia, Scala originala 1:25 000.
  • Ufficio Tecnico Municipale, L'ingegnere capo della Città, Velasco, Piano Regolatore pel prolungamento dei corsi e vie principali fuori la Cinta Daziaria della Città di Torino [...], 1887. ASCT, Serie 1K, Decreti Reali, 1885-1899, n.11, tav 276.
  • Ufficio Tecnico Municipale dei Lavori Pubblici, Pianta della Città di Torino coll'indicazione del Piano Regolatore e di Ampliamento, 1906, Roma, 5 aprile 1908. ASCT, Serie 1K, Decreti Reali, 1899-1911, n.14, all. 3 e successive varianti.
  • Permuta di fabbricati e terreni tra il Municipio e l'Amministrazione Militare, 1904, ASCT, Tipi e disegni, Cart. 21, Fasc. 1, Dis. 32.
  • Torino e dintorni, indicazione delle barriere intorno alla Città di Torino lungo la cinta daziaria, 1912. ASCT, Serie 1K, Decreti Reali, n. 15, all. 4.
  • Aggiornamento del piano Regolatore con varianti deliberate successivamente sino a giugno 1935 XIII, 1918. ASCT, Tipi e Disegni, Cart. 64, Fasc. 7, Dis. 8/3, 4.
  • Pianta di Torino coll'indicazione dei due piani regolatori e di apliamento rispettivamente della zona piana (vigente, per Legge 5 Aprile 1908 e R. Decreto 15 Gennaio 1920) e delle zona collinare (vigente per decreto Luog. 10 Marzo 1918) aggiornati colle varianti approvate successivamente sino a Marzo 1926, 1926, ASCT, Tipi e Disegni, Cart. 64, Fasc. 8, Dis. 30/3, 5.
  • Ufficio Municipale dei Lavori Pubblici, Pianta di Torino coll'indicazione dei due Piani Regolatori e di Ampliamento rispettivamente delle Zone piana [...] e della Zona collinare [...] aggiornati colle Varianti deliberate successivamente sino a Giugno 1935 (terza variante piano 1908), 1916. ASCT, Tipi e disegni, 64/7/8/1-8.
14. Documentazione bibliografica
  • Amoretti G., Menietti P., Torino 1706. Cronache e memorie della città assediata, Il Punto, Torino 2005.
  • Artusio L., Bocca M., Governato M., Ramello M., Mille saluti da Torino, Edizioni del Capricorno, Torino 1990.
  • Città di Torino, Assessorato all'Urbanistica, PRG, Qualità e valori della struttura storica di Torino, Torino 1992.
  • Davico P., Devoti C.; Lupo, G. M., Viglino, M., La storia della città per capire, il rilievo urbano per conoscere. Borghi e borgate di Torino, Politecnico di Torino, Torino 2014.
  • Grossi G. L. A., Guida alle cascine, e vigne del territorio di Torino e' suoi contorni [...] in cui si danno diverse notizie utili, ed interessanti, massime in ordine alli Feudi, e distretti delle Parrocchie in detto territorio esistenti [...], Vol. 1, [s.n], Torino, 1790.
  • Gribaudi Rossi E., Cascine e ville della pianura torinese: briciole di storia torinese rispolverate nei solai delle ville e nei granai delle cascine, Le Bouquiniste, Torino 1970.
  • Lupo, G.M.; Paschetto, P., Architettura e immagini di una città industriale, in Sellino, Storia illustrata di Torino, vol. 6, n. 78, Torino 1996.
  • Lupo, G.M., Cartografia di Torino 1572-1954, Stamperia Artistica Nazionale, Torino 1989.
  • Lupo, G.M., Le barriere e la cinta daziaria, in Levra, U. (a cura di), Storia di Torino, vol. 7, Da capitale politica a capitale industriale (1864-1915), Torino 2001.
  • Massara G.G., Le cascine sono occupate: bruciano a centinaia i casini e le ville, in Mola di Nomaglio G. (a cura di), Torino 1706: memorie e attualità dell'assedio Torino del 1706 tra spirito europeo e identità regionale, Vol. I, Centro studi piemontesi, Torino 2007.
  • Lupo, G.M.; Paschetto, P., 1853-1912, 1912-1930, Le due cinte daziarie di Torino, Archivio di Stato della Città, Torino 2005.
  • Politecnico di Torino, Dipartimento Casa Città, Beni culturali ambientali nel Comune di Torino, Vol. 1, Società degli ingegneri e degli architetti in Torino, Torino 1984.
  • Rabbini A., Elenco dei nomi dei proprietari delle cascine, ville e fabbriche designate sulla carta topografica della città, territorio di Torino e suoi contorni, G.B. Maggi, Torino, 1840.
  • Ronchetta C., Palmucci Quaglino L. (a cura di), Cascine a Torino: "La più bella prospettiva d'Europa per l'occhio di un coltivatore", Edifir, Firenze 1996.
  • Sassi Perino A., Faraggiana G., I trentasei ponti di Torino, Edizioni del Capricorno, Torino 1990.
  • Viglino, M. (a cura di), Storia e architettura della città, Atti delle Giornate di Studio, Beni Culturali e Ambientali nel Comune di Torino, Edizioni dell'Orso, Torino 1986.
16. Compilazione e revisione
Compilatore scheda: Giosuè Bronzino
Data compilazione: Gennaio 2023
Revisore scheda: Chiara Devoti
Data revisione: Maggio 2024